ANNO 14 n° 79
Revocati i domiciliari al presidente del Cda di ''Viterbo Ambiente''
Il provvedimento emesso dal Gip
su parere favorevole del pm
07/06/2015 - 00:00

VITERBO - Sono sati revocati dal Gip Salvatore Fanti gli arresti domiciliari all'ingegner Carlo Noto La Diaga, presidente del consiglio d'amministrazione della Viterbo Ambiente. Il provvedimento è stato emesso al termine dell'interrogatorio di garanzia con il parere favorevole del pubblico ministero Massimiliano Siddi, lo stesso che aveva chiesto l'applicazione della misura di sicurezza.

Secondo la Gesenu, la società che insieme alla Cosp Tecno Service ha dato vita alla Viterbo Ambiente, l'azienda incaricata del servizio d'igiene urbana a Viterbo e Montefiascone, ''l'istantanea revoca rende evidente il malinteso e la non sussistenza del presupposto che aveva dato luogo a tale misura cautelare''.

La nota prosegue affermando che il procedimento penale farà il suo corso, ''ma riguardo allo stesso, Gesenu Spa ripone la massima fiducia nell’operato della magistratura allo scopo di addivenire a un chiarimento di estraneità totale agli addebiti contestati''.

Noto La Diaga era stato sottoposto agli arresti domiciliari all'alba del 3 giugno scorso insieme con altre otto persone nell'ambito dell'inchiesta ''Vento di Maestrale'', in particolare nel filone relativo all'associazione per delinquere finalizzata alla frode in pubbliche forniture e truffa ai danni del Comune di Viterbo.

Stando a quanto scrive il Gip nell'ordinanza che dispone le misure di sicurezza, Noto La Diaga, in concorso con Maurizio Tonnetti, consigliere della Viterbo Ambiente per conto della Cosp Tecno Service, Francesco Bonfiglio, responsabile del settore tecnico-commerciale della società, e Santini Fulvio, responsabile del servizio rifiuti, avrebbe realizzato la frode ''attraverso condotte artificiose e raggiranti, poste in essere di concerto, con la collusione e l'ausilio di Ernesto Dello Vicario, dirigente del settore Ambiente e Lavori pubblici del Comune di Viterbo''.

E' probabile che Noto La Diaga abbia dato risposte esaurienti ai magistrati rispetto ai reati che gli sono stati contestati e abbia indicato anche dove trovare i relativi riscontri. Da qui il sì alla richiesta di revoca degli arresti domiciliari presentata dai suoi difensori.

Oltre a Noto La Diaga ha ottenuto la revoca dei domiciliari anche Ernesto Dello Vicario, il dirigente comunale indicato dall'accusa come colui che teneva bordone alla Viterbo Ambiente. A lui, il pubblico ministero prima e il Gip poi fanno risalire quasi tutte le azioni finalizzate a creare un ingiusto profitto per la società a tutto danno dell'amministrazione comunale.

La sua rapida scarcerazione lascia intendere che anche lui abbia risposto in modo esauriente alle domande che gli sono state poste in oltre tre ore e mezzo d’interrogatorio. Anche in questo caso, gli inquirenti cercheranno riscontri alle affermazioni di Dello Vicario. Riscontri che potrebbero aprire nuovi scenari.





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