ANNO 14 n° 116
Rapina Monte Paschi
Un bandito: ''Anche noi
dobbiamo fare Natale''
Il racconto di uno degli ostaggi
17/12/2014 - 00:20

VITERBO – ''Anche noi dobbiamo fare Natale''. Con queste parole i rapinatori che hanno messo a segno un colpo da 40mila euro all’agenzia del Monte dei Paschi di Siena al Corso di Viterbo si sono rivolti a personale e clienti dell’istituto prima di darsela a gambe col bottino. Una rapina, quella di ieri, pianificata da tempo anche stando al racconti di alcuni dei presenti. Questi ultimi, in totale almeno una dozzina, sono rimasti sdraiati a terra con mani e piedi legati per almeno mezz’ora prima che qualcuno facesse scattare l’allarme e arrivassero le forze dell'ordine.

Secondo quanto si è appreso, i banditi sono entrati dall'ingresso laterale della banca, quello a via della Rimessa. ''Un ingresso – racconta uno dei presenti all’interno della banca durante la rapina di ieri pomeriggio - generalmente usato come uscita di sicurezza. La porta è blindata, pare che siano riusciti a forzarla con l’aiuto di uno speciale macchinario''. Stando al racconto del testimone, quindi, i malviventi non si sarebbero avvalsi dell’aiuto di un complice già all’interno della banca, ma avrebbero fatto tutto da soli.

''Saranno state le 16,20 – continua a raccontare – a quell’ora la filiale è chiusa, c’erano giusto un paio di clienti che stavano ultimando le loro operazioni, oltre al personale. Erano in quattro, tutti col volto coperto da un passamontagna, pistole in pugno e un forte accento campano, ricordo solo questi dettagli. Ci hanno detto di stare zitti e, dopo averci legato mani e piedi con delle fascette di plastica ci hanno fatto sdraiare in terra a faccia in giù''.

Dopo aver sistemato gli ostaggi, sempre con le pistole in pugno, la minaccia di farsi consegnare i contanti. ''Uno di loro chiedeva insistentemente ai dipendenti di aprire la cassaforte, preoccupato che qualcuno di noi facesse scattare l’allarme. Impossibile perché, come detto, eravamo legati e soprattutto sdraiati sul pavimento. Nel frattempo si sono fatti consegnare i contanti dai cassieri e quando la cassaforte a tempo si è aperta non hanno fatto in tempo a svuotarla perché qualcuno, da fuori, ha iniziato ad urlare che la polizia stava arrivando e allora sono scappati tutti a piedi, sempre dall’ingresso posteriore''. In totale sono rimasti all’interno dell’agenzia una mezz’ora circa. 

''Per quel che ricordo di quegli attimi concitati – conclude il testimone – sono riuscito a mantenere il sangue freddo, anche perché il loro atteggiamento non era aggressivo. Certo, sembrava la scena di un film e qualcuno dei presenti ha accusato dei malori per lo shock subito dopo la rapina. Ma l’importante è che non ci siano stati feriti o peggio''.

Sul caso ora indagano gli uomini della Mobile guidati da Fabio Zampaglione, che si sono precipitati sul posto dopo che uno dei dipendenti ostaggio ha allertato un collega che ha poidato l’allarme alle forze dell’ordine.

Le indagini proseguono per individuare i rapinatori proseguono a tamburo battente, ma vige il massimo riserbo sugli sviluppi. Al vaglio degli investigatori le riprese del sistema di videosorveglianza e le eventuali tracce lasciate dai banditi.





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