ANNO 14 n° 85
Rapina in gioielleria, confermata la condanna all'ex camorrista Salone
Scende invece a 4 anni di reclusione la pena per la complice Elena Grancea
06/12/2019 - 07:00

VITERBO – (b.b.) Rapina alla gioielleria Bracci, confermata in appello la condanna a 8 anni e 8 mesi di reclusione all’ex camorrista Ignazio Salone. Scende, invece, a 4 anni la pena per la complice Elena Grancea, condannata in primo grado a 5 anni e 4 mesi.

La decisione del tribunale capitolino è arrivata ieri, a distanza di un anno esatto dalla sentenza del gip viterbese Francesco Rigato, che aveva giudicato i due con rito abbreviato.

Il 14 marzo del 2018, Salone, aiutato da suo cognato Stefan Grancea e dalle loro due compagne, fece irruzione all’interno della famosa gioielleria Bracci, in pieno centro a Viterbo, approfittando della pausa pranzo del personale: armato di pistola portò via preziosi e soldi, non prima però di aver legato mani e piedi dei presenti con delle fascette.

Una rapina – in realtà dall’esiguo bottino - che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia, dal momento che il proprietario del negozio sarebbe riuscito a raggiungere il suo ufficio e prendere una pistola, sparando un colpo in aria. Solo il caso ha voluto che la reazione di Salone non divenisse letale: arma in pugno, sarebbe stato pronto a colpire il gioielliere, se questa non si fosse inceppata.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, Ignazio Salone e Stefan Grancea sarebbero entrati all’interno della gioielleria per compiere la rapina, mentre le donne, Elena e Jenela Grancea, rispettivamente moglie e sorella di Stefan, sarebbero rimaste fuori a fare da palo. Poi per tutti i malviventi sarebbe scattata una rocambolesca fuga in auto, fino ad essere raggiunti e arrestati.

Condannati in primo grado complessivamente a 14 anni di reclusione, ieri per l’ex camorrista è arrivata la conferma anche in appello, mentre per la cognata, difesa dall’avvocato Domenico Gorziglia, la pena è scesa a 4 anni.

Destino ben diverso per Stefan Grancea che, scelto il rito ordinario, è stato condannato a undici anni e mezzo di carcere.





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