di Roberto Pomi

VITERBO – ''Questa Macchina supera Volo d’Angeli'', sta tutto nel commento di Lorenzo Celestini il tratto più forte che descrive l’esordio della creatura di Raffaele Ascenzi. Anche il sindaco Michelini è entusiasta, al punto che prima delle parole parlano i suoi occhi che lasciano intravedere qualche lacrima.

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Il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini ha un sorriso stampato in volto e commenta così: ''Stiamo lasciando un segno nella storia del trasporto''. Lungo il percorso è tutto un entusiasmo e anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi, uno che le cose non le manda a dire, è in linea con il sentimento generale. Lo sintetizza in una parola: “Potente, questa Macchina è potente''.

Mecarini commenta positivamente la prova, perfetta dal punto di vista tecnico. I facchini non hanno sbagliato un passo, anche sul Corso, dove alcune strettoie avevano destato qualche problema, hanno funzionato in maniera chirurgica. Sandro Rossi è apparso carico come un leone, pronto a incoraggiare i suoi, a spronarli, a rincuorarli e chiamarli alla calma quando necessario. ''Un grande capofacchino'' e il commento vale doppio considerando che viene dritto da Lorenzo Celestini, figlio dell’indimenticabile Nello.

''Oggi quando ho ascoltato le parole di Sandro al ritiro mi è sembrato di ascoltare mio padre, è stata una grande emozione. Lui da lassù ha visto questo trasporto e sicuramente ha sorriso'', continua a parlare mentre guarda Gloria nella sua divisa da capofacchino d’un tempo.

Michelini non sta nella pelle: ''Abbiamo fatto una cosa bella, per la città. Rispetto agli altri anni mi sembra che ci sia qualcosa in più. La Macchina di Ascenzi riporta la tradizione ma lo fa rinnovandola. E’ un lavoro innovativo che sa raccontare qualcosa che ha sulle spalle secoli di storia''. A bocca aperta tutti, in una notte del tre settembre che a parecchi è apparsa ancora più magica.