ANNO 14 n° 110
''Quella coltellata poteva uccidermi non posso passarci sopra''
Un 30enne ricorda in aula l'aggressione subìta dall'amico
per un prestito negato
12/12/2018 - 01:43

VITERBO – Rifiuta un prestito di 250 euro all’amico ma quest’ultimo gli punta un coltello alla gola portandosi via iPhone 5. L’aggressore, un 40enne di Ronciglione, è finito sotto processo per rapina aggravata.

Ieri in aula la vittima, un trentenne viterbese, ha ripercorso i fatti che si sono consumati nell’agosto del 2014. ''Non posso dimenticare quel coltello che si è fermato a pochi centimetri dalla mia gola'' ha detto ieri davanti al collegio presieduto dal giudice Silvia Mattei. Il trentenne viterbese venne invitato dall’amico a Ronciglione che gli chiede poi di accompagnarlo dalla zia e all’interno dell’auto di utilizzare lo smartphone per chiamare la zia stessa. ''Da quel momento - ha raccontato la vittima - non sono riuscito più ad entrare fisicamente in possesso del mio cellulare''. Poi la richiesta del prestito, come già avvenuto altre volte. Ma è stato quando la vittima ha tentato di tornare in possesso dell’iphone che la situazione è degenerata. L’aggressore gli ha puntato il coltello contro sferrando un fendente.

''Fermai la sua mano a pochi millimetri dalla mia gola - ha raccontato la vittima - Non nutro tanto è vero che non mi sono costituito parte civile, ma quella coltellata poteva uccidermi e su questo non ci posso passare sopra''.






Facebook Twitter Rss