ANNO 14 n° 110
Quando Viterbo divenne la cittą dei Papi
Il mensile ''Medioevo'' dedica uno speciale al capoluogo della Tuscia
19/04/2018 - 06:16

VITERBO - 33 pagine, una cartina dettagliata del centro e svariate foto e illustrazioni storiche in bianco e nero e a colori della parte monumentale della città: si presenta così il lungo dossier su Viterbo pubblicato dalla rivista ''Medioevo, un passato da riscoprire''.

Il mensile culturale ha messo il capoluogo della Tuscia al centro del suo numero cartaceo disponibile nelle edicole dal 5 aprile, raccontando in maniera quantomai dettagliata la storia della città, fino a soffermarsi sulle vicende che nel 1257 indussero papa Alessandro IV a trasferire la sede della Curia vescovile.

''Viterbo, città dai due volti: inferno e paradiso - scrive Carlo Casi, autore del dossier di Medioevo su Viterbo - ambita da papi e antipapi, perennemente in contrapposizione tra bianco e nero, in alchemica sequenza''. Dopo aver descritto per diverse pagine gli avvenimenti storici che portarono alla trasformazione di Viterbo da città etrusca a città dei papi, l'autore ha aggiunto al suo reportage anche una altrettanto ben documentata guida turistica.

''Immaginando di vedere la città con gli occhi di un pellegrino che l'abbia attraversata nel Quattrocento nel suo viaggio verso Roma - prosegue nel suo articolo Casi - vi proponiamo in queste pagine un itinerario allo scoperta della Viterbo medievale''. Non è il solo Palazzo dei Papi a farla da padrone quindi: nello speciale di Medioevo vengono citate tutte le bellezze urbanistiche e architettoniche che caratterizzano Viterbo da secoli. Dalle torri alle fontane, dai vicoli tipici di San Pellegrino passando per i palazzi e le chiese: è una città ricca di punti di interesse quella che il dossier presenta ai lettori della rivista.

Immancabile, ovviamente, una menzione speciale per Santa Rosa e per il trasporto del 3 settembre. Ma in un così ampio approfondimento storico, il ''solo'' spazio di una pagina riservato alla Santa viterbese potrebbe risultare addirittura riduttivo. Ma reportage come quello di Medioevo non fanno altro che confermare il crescente interesse mediatico e turistico attorno alla città, perchè oggi Viterbo non è più solamente la Macchina di Santa Rosa.






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