ANNO 14 n° 116
''Quando servono,
i voti non puzzano...''
Controreplica del circolo Pd di Grotte Santo Stefano al consigliere Volpi
18/06/2016 - 17:15

Dal Circolo Pd di Grotte Santo Stefano riceviamo e pubblchiamo

VITERBO - ''Alla demagogia rispondiamo con i fatti …

Innanzi tutto ci teniamo a ribadire il fatto che nessuno ha parlato di mancato tesseramento del consigliere Volpi; è stata una erronea interpretazione giornalistica, ci auguriamo in buona fede.

Il consigliere Volpi risulta regolarmente iscritto al circolo Pd avendo versato la quota per la tessera annuale, con i propri soldi, come scrive lui, come tutti gli iscritti al Circolo, rispondiamo noi.

Nella nostra lettera inviata alla stampa, si faceva invece chiaro ed inequivocabile riferimento all’impegno liberamente assunto da tutti coloro che, negli anni, sono stati eletti nelle fila del Pd, espressione del Circolo Pd di Grotte e del suo territorio.

Impegno che fino ad oggi, è stato sempre rispettato, affinché il circolo che ne ha proposto e sostenuto la candidatura, contribuendo in modo determinante all’elezione, potesse continuare a svolgere la propria attività.

Il consigliere ben sa, o dovrebbe sapere se solo avesse frequentato più assiduamente il circolo del quale, per sua stessa ammissione, ignora addirittura il numero degli iscritti, che un Circolo non si tiene in piedi economicamente con i proventi del tesseramento annuale, il cui 50% viene trattenuto dagli organi di partito. Si è dunque da sempre reso necessario un contributo economico da parte degli eletti, compensato dalla remunerazione che dariva dall’attività stessa di consigliere.

Tutto ciò è documentabile dalla regolare tenuta della contabilità da parte del tesoriere Guancini che con precisione ogni anno redige il rendiconto finanziario, portato all’attenzione dell’assemblea degli iscritti per l’approvazione e del quale è stata inviata copia al consigliere Volpi, insieme alla richiesta di assolvere all’impegno preso (il contributo, non la tessera!).

Si perché il consigliere e stato più volte sollecitato sia verbalmente che in forma scritta ma ha sempre ritenuto di non dover rispondere, neppure per semplice cortesia e buona educazione. Salvo apprendere solo ora, dalla sua risposta alla nostra lettera, che avrebbe destinato un contributo ad altro scopo non meglio specificato e secondo lui più consono. Qualcuno gliene renderà merito! Poteva comunicarlo a tempo debito al Circolo.

Riguardo l’accusa di ''aperta ostilità'' da parte del circolo nei confronti suoi e della sua azione politica, ricordiamo al consigliere, casomai lo avesse rimosso per semplice dimenticanza o perché è ora scomodo, che nel corso dell’ultima campagna elettorale, quando al seguito dei membri del circolo che per lui si impegnavano, andava alla ricerca dei voti necessari all’elezione, ben conosceva quale fosse l’orientamento politico della maggioranza del circolo Pd e degli elettori democratici grottani! E’ triste constatare che, quando servono, i voti…non mandano cattivo odore e l’olfatto è meno raffinato!

Salvo poi, ad elezione avvenuta, scoprire un mondo di ''ordini di scuderia'', ''soliti noti'', quando non ''capibastone'' (espressioni facilmente documentabili). Accuse gratuite e volgari che si commentano da sole, rivolte al circolo, quindi al Pd, e volte unicamente a screditare non solo il nostro operato ma l’onorabilità del circolo stesso e dei singoli iscritti, dei quali, a suo tempo, si dichiarava, tra un ringraziamento e l’altro, espressione. La coerenza dovrebbe valere sempre ed in ogni circostanza.

Ben più gravi e non più accettabili risultano invece le accuse, per la seconda volta rivolte in forma allusiva nei dati ed assertiva nei toni circa una non trasparente gestione dei tesseramenti e dei fondi a disposizione del circolo.

Ricordiamo al consigliere che, in qualità di pubblico rappresentante, grava su di lui l’obbligo, morale ed etico, qualora abbia prove documentate e documentabili su qualsivoglia irregolarità, di correre alla Procura della Repubblica, altrimenti ciò che reiteratamente afferma ha la valenza delle…chiacchiere da bar.

Passibili comunque di querela a tutela del buon nome ed onorabilità del circolo, dei suoi iscritti e del Pd stesso, in ogni sede opportuna. A partire dagli organi interni del Partito Democratico a ciò preposti''.






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