ANNO 14 n° 116
Pupi Avati sceglie Oriolo Romano
Il sindaco Rallo: ''Una scelta che fa bene alla cittą e al turismo''
26/08/2018 - 06:57

ORIOLO ROMANO – Il grande cinema bacia di nuovo la Tuscia e le sue meraviglie. Questa volta è il famosissimo regista bolognese Pupi Avati a scegliere Oriolo Romano come set per la sua ultima fatica, ''Il signor diavolo'', che uscirà nelle sale il prossimo autunno.

I primi ciak del film, che, come dichiarato in un’intervista ''vede il ritorno alle origini'' del regista di nuovo affascinato dal ''noir, dalla suggestione e dalla paura'' hanno avuto come cornice la splendida chiesa tardoseicentesca del convento di Sant’Antonio Abate, edificata dalla famiglia Altieri a Oriolo Romano.

Un set di tutto rispetto per un film che promette di rispolverare la tradizione degli anni ’60, con cui Avati iniziò la sua carriera. ''Si torna al passato – fa sapere il regista – in un periodo storico fatto di commedie, in cui per pigrizia e comodità si guarda solo al presente, voglio andare controcorrente e tuffarmi nel secolo scorso''.

Ed ecco che è nato ''Il signor diavolo''. Provincia veneta, anni ’50. E l’inizio di un’indagine da parte di un commissario di quartiere, spedito da Roma a Venezia per un processo delicatissimo: un ragazzino di 14 anni ha ucciso a colpi di fionda un suo coetaneo. E la Curia romana vuole vederci chiaro, dal momento nel drammatico caso è implicato un convento di suore e si mormora di visioni demoniache. All'origine di tutto c'è la morte, due anni prima, di Paolino Osti. Malattia, hanno detto i medici, ma secondo Carlo, il suo migliore amico Paolino è morto per una maledizione: Emilio lo ha fatto inciampare mentre, in chiesa, portava l'ostia consacrata per la comunione. Un sacrilegio che gli sarebbe costato la vita. Da quel giorno, vendicarlo diventa per Carlo il suo unico obiettivo, poi raggiunto. Una storia intensamente nera, il ritratto di una provincia non addomesticata, mai del tutto compresa, di un Nord intriso di religione e di superstizione e in cui i confini tra vita e mistero si confondono. Un mondo dove tutto sembra possibile. Anche il Diavolo.

La troupe capitanata da Avati resterà nel centro della Tuscia fino a lunedì, per poi trasferirsi in Veneto dove le riprese proseguiranno senza sosta, dove nei mesi scorsi in centinaia si sono presentati per partecipare ai provini.

Palpabili la soddisfazione e l’orgoglio del sindaco di Oriolo Romano, Emanuele Rallo: ''Sicuramente la scelta di un grande artista quale Pupi Avati rappresenta un tassello in più per la nostra cultura, per la nostra società e soprattutto per il turismo. Insieme a Canale Monterano – prosegue - vantiamo una lunga tradizione cineturistica che ci riempie di orgoglio. Nel 2018, quest’anno che ormai sta arrivando agli sgoccioli, cade il trentennale delle riprese a Oriolo di ''Nuovo Cinema Paradiso'', diretto da Tornatore''.






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