ANNO 14 n° 88
Punk forever, ''Serendipity''
>>>>di Massimiliano Capo<<<<<
10/06/2013 - 04:00

di Massimiliano Capo

Giorgia ha 4 anni e qualche mese. Giorgia ieri ha fatto il suo primo saggio di danza. Giorgia vestita da uno dei sette nani della favola di Biancaneve col suo completino viola e quel cappello a punta in testa e con le facce strane e lo sbadiglio finale a ripensarci stamattima mi ha commosso. Giorgia è mia nipote. Ed è molto più di una nativa digitale. Quando vede uno schermo di un devicemobile pensa che sia touch. E muove rapida le dita a cercare le sue app e si stupisce quando lo schermo non risponde. Perché per lei anche un Nokia vecchio di dieci anni dovrebbe funzionare in quel modo. Sull’inserto Tuttolibri de La Stampa, sulla questione del touch, del toccare, c’è una bella intervista di presentazione dell’ultimo libro di Luce Irigaray. La Irigaray è una filosofa, conosciuta da chi ha qualche anno in più per essere una della teoriche di punta del pensiero della differenza sessuale, che, con un percorso assai originale, è arrivata a riflettere sulla cruciale questione della relazione tra gli umani. A partire, o ad arrivare, a quella d’amore. Elogio del toccare è il titolo delle poche ma dense paginette pubblicate da Il Melangolo.

Eccole qui: CLICCA QUI

Io, come dicevo, sabato sera sono andato a fare le foto e i video al primo saggio di danza di Giorgia. Andare a un saggio di danza di bambini è bello. Vederli contenti sul palco, oppure annoiati, insomma fare quello che vogliono è una gioia. Al primo saggio di danza di Giorgia alla fine hanno ballato anche i grandi. I balli latino-americani. Insomma, tipo la musica andina/che noia mortale che cantava Lucio Dalla qui:

CLICCA QUI PER ASCOLTARE

Io ero lì, la musica andava, tre coppie sul palco e lì, proprio in quel momento ho avuto unailluminazione. Che è questa: il saggio di danza degli adulti che ballano latinoamericana è come il porno amatoriale: fa bene all’anima. Perché ci si sente come gli altri, finalmente. Perché quello potrei farlo anche io. Insomma, ho scoperto che i balli latinoamericani fanno bene a guardarli perché mentre sorridi e sotto sotto non vedi l’ora di prenderli per il culo appena usciti dal teatro con chi sta con te poi invece vorresti essere lì. E farlo anche tu. Perché sono come te. Esattamente come nel porno amatoriale (che non vi linko ma gugolate). Niente piselli giganti, niente ficheatomiche, ma calzini scesi e pance oversize. Insomma sono come noi. E che bella sensazione non sentirsi soli.

Poi il porno amatoriale ha fatto tanto anche per la rete. Ma questo ce lo siamo già detto, e ancora sta facendo. In queste ultime settimane tutti a provare (su tutti i giornali e i siti che si occupano di tecnologia) i Google Glass, l’ultima novità in ambito mobile. Li infili, sono degli occhiali, e con comandi vocali li comandi e per il resto leggete qui: CLICCA QUI

Il porno ovviamente c’entra. Nemmeno sono usciti che già imperversano le app a luci rosse a rendere gli occhiali di Google il prossimo oggetto hot a cui difficilmente si potrà resistere. O forse sì: per chi ricorda le vecchie videocassette in formato VHS, queste vinsero sullo standard concorrente solo per la preferenza accordatagli dal mondo a 3X. Accadrà anche agli occhiali? Vedremo.

Serendipity è una parola inglese (la cui storia è qui: CLICCA QUI entrata anche nel vocabolario italiano e che significa ‘il trovare casualmente e fortunosamente una cosa o una persona,oppure imbattersi casualmente e fortunosamente in un evento, mentre si sta cercando qualcos'altro’. Insomma, una botta di culo. Io cercando altro mi sono imbattuto in questo pezzo che non conoscevo: CLICCA QUI PER ASCOLTARE

Serendipity è anche un film carino, di quelli dove vorresti starci dentro con la tua ragazzina dai capelli rossi. Di quelli che per quanto giri e provi a dimenticarla lei è sempre li. Con gli occhi chiari e i capelli rossi e magari le lentiggini sul naso. E poi alla fine, e qui scatta la botta di culo, le energie cosmiche che tanto mi piacciono te la rimettono davanti e allora ci fai l’amore per sempre e per sempre ci starai insieme. Perché l’amore è una cosa meravigliosa e pure leggere e pure vedere i film insieme e pure mangiare e guardare le mostre e andare in viaggio. Insomma non c’è niente di meglio dell’amore. E delle botte di culo.

Quando ripenso alla ragazzina dai capelli rossi ripenso anche al Buondì, quello semplice, bianco, con solo i granelli di zucchero sopra e quella singolare crosta di pasta a tenerli che il più delle volte buttavo. Anche perché il Buondì era solo la scusa per spalmare, coltello cucchiaio o qualunque alto oggetto minimamente atto, la Nutella a farcirlo, con voluttà e senza preoccuparsi dei chili di troppo. Perché questo accadeva prima che i chili di troppo diventassero un problema. In soccorso della nostra linea e del nostro stato di forma arrivano diverse app per IOS e Android che consentono di tenere sotto controllo lo stato del nostro stress, le calorie giornaliere da assumere, i principali parametri del nostro amato corpicino. Anche in questo caso gugolate e ne avrete per qualche ora di sana ipocondria.

Segnalo in ultimo un libro su cui tornerò con più calma. Si intitola AristoDem – Discorso sui nuovi radical chic e lo ha scritto Daniela Ranieri. Le prime sette pagine (e le altre non sono da meno) ma le prime sette pagine sono a dir poco meravigliose. Per chi conosce minimamente l’ambiente (sociale, antropologico) a cui si riferiscono e anche per chi non lo conosce ma ha curiosità di capire con chi condividiamo la nostra vita.

Lo trovate qui: CLICCA QUI 

Consiglio per il prossimo stato su Facebook: ‘Il tempo di cui disponiamo ogni giorno è elastico; le passioni che proviamo lo dilatano, quelle che ispiriamo lo restringono, e l’abitudine lo colma.’ E così pure Proust l’abbiamo sistemato.

Condite il tutto con questa musichina che scorre meglio:

CLICCA QUI PER ASCOLTARE 






Facebook Twitter Rss