ANNO 14 n° 89
Punk forever, Oshoporn e il profumo della vita
>>>>> di Massimiliano Capo <<<<<
09/02/2014 - 23:44

di Massimiliano Capo

Stamattina mi sono svegliato con la voglia di consultare l’oracolo per capire come si sarebbe evoluta la giornata e poi la settimana.

Con questa pioggia che non accenna a smettere e un mood che viaggia spedito verso la malinconia e il ricordo trasognato di quello che non c’è più, l’unica soluzione è guardare in avanti prima che la voglia di divano plaid e jazz abbiano il sopravvento.

Ma sono troppo pigro per alzarmi e andare a prendere la copia de I Ching che fa bella mostra nella libreria appena fuori dalla camera da letto, con le sue monetine incastrate tra le pagine e la saggezza di qualche secolo tutta lì dentro, e allora decido di consultare il mio oracolo personale, quello a cui mi sono votato con convinzione religiosa: il culo cosmico che tutto governa e che tutti ci governa con la sua incomprensibile (per noi) capacità di vedere e ordinare.

E allora prendo l’ipad e mi connetto a youporn che in quanto a culi non è secondo a nessuno, seleziono con metodo randomico tre video nella categoria big butt e ci siamo.

Estraggo a sorte con un metodo complicatissimo che vi risparmio il video dei tre che mi farà da guida a capire il mio futuro e via, verso nuove avventure.

La prima cosa che imparo è che cominciare la giornata su youporn ti mette di buon umore anche se fuori sta venendo giù il diluvio universale e invece a te, magicamente, sembra di aver caldo e che ci sia il sole e che nulla può disturbare la tua quiete, lì sotto il piumone e il culo cosmico a fare il suo dovere davanti ai tuoi occhi.

La seconda cosa che imparo è che fare l’amore è la cosa più bella che c’è. Non che ci volesse l’oracolo, il culo cosmico o youporn per saperlo ma insomma meglio dirselo ogni volta che si può.

Insomma star lì a far cose non ha eguali e fa bene pure alla linea, più della dieta al miele, più della macrobiotica e anche più della zona con tutte le sue percentuali e quei calcoli da fare che nemmeno Turing.

Quindi, per riassumere: fatelo e fatelo spesso. E con chi volete. Non vi risparmiate. Non serve, anzi fa male.

E fatelo soprattutto con passione, con gusto, con la testa il cuore e tutto il resto, anche quello che qui non si può nominare per non incorrere negli strali di chi ha paura di chiamare le cose col proprio nome. Ma insomma, oltre al pisello e alla pisella (chiedo venia ai sensibili e ai politicamente corretti) metteteci tutti voi stessi.

La terza cosa che imparo è che bisogna sorridere. Ma sorridere di cuore.

Sì, certo la vita è un casino male organizzato. Ci sono le cose di tutti i giorni da fare, le rotture di coglioni infinite che ci siamo imposti di dover assecondare, quelle che ci annoiano, quelle che non vorremmo mai fare, le cose che vanno storte, la legge di murphy sempre in agguato, ma dobbiamo sorridere. A anche ridere. Vale come cura, bisognerebbe scaricarli dalle tasse i sorrisi, incentivarli. E noi dobbiamo sorridere, ma sorridere sorridere. Aiuta anche a capire meglio le cose che abbiamo davanti. Aiuta a dargli il giusto peso. Aiuta a non sentirsi schiacciati da quello che non capiamo della nostra esistenza terrena.

E se dobbiamo cercare un senso alla nostra esistenza, una causa ai nostri dolori, una ragione ai nostri successi, facciamolo col sorriso: viene tutto meglio.

La quarta cosa che imparo è che sentirsi a casa ci far star bene.

Sentirsi a casa negli occhi di qualcuno che incontriamo. Nel cuore di chi ci vuole bene. Negli incontri che il culo cosmico ci fa fare.

Insomma, sentirsi a casa ha il profumo della colazione di quando ero bambino con la nutella sul pane e l’orzo e il profumo delle torte e il sonno che non passava mai e la scuola che ora non c’è più e al suo posto ci hanno fatto dei palazzi.

E quello del mare da bambini coi panini col tonno dopo il bagno e il sole che ti ustiona e la sabbia ovunque.

E quello della passeggiata mano nella mano e un bacetto salato e un amore che sembrava infinito e a ottobre già non c’era più.

E via andando, insieme agli amori, agli incontri, agli occhi che hai incrociato giorno dopo giorno e che sono diventati la tua casa. Fosse anche per un solo minuto, per il tempo di un fugace sorriso distante.

La quinta cosa che ho imparato è che a me piace lasciarmi andare a ricordare le cose e che nel ricordo c’è anche molto del futuro che ci aspetta. Nella forza e nella energia che ci trasmettono i ricordi delle cose fatte c’è molta della nostra forza di affrontare ogni giorno che verrà e che si aprirà davanti ai nostri occhi con lo stupore che sapremo portarci dietro e che più grande è e più tutto ci verrà meglio.

L’ultima cosa non è una cosa ma un video. Lo potete vedere qui:

CLICCA QUI

Ecco, questo è stupore e meraviglia. La mia. E quella di tutti quelli che hanno la mia fortuna di amare e voler bene a qualcuno.

Buon San Valentino. A tutti tutti.





Facebook Twitter Rss