ANNO 14 n° 111
Punk forever, I Croods o dell'amore per il domani
<<<<<<<<<<<<< di Massimiliano Capo <<<<<<<<<<<<<
26/05/2014 - 02:00

di Massimiliano Capo

Oggi mi è tutto molto chiaro. Come raramente mi accade oggi hogià davvero tutto in testa. Tema, svolgimento e chiusura.

Saranno il sole, il caldo e la colazione all’alba prima di andare a votare all’apertura dei seggi, unico gesto militante che è sopravvissuto al tramonto di ogni passione collettiva, ma le dita corrono sulla tastiera manco avessero le piccole ali di solito ai piedi di cupido e la cartellina che devo consegnare alla mia redattrice fashion e che voi, cari venti lettori, state scorrendo con gli occhi, prende forma velocemente e con mia somma gioia.

Sì, perché vorrei fare in fretta per raggiungere la mia piccola sedia da mare e piazzarmi sotto il sole al riparo del grande ombrellone che fa bella mostra di sé sul terrazzo di casa.

E lì, passare una bella domenica tra libri e gelati e bibite fresche che fuori, come dicevano le mie nonne, si sta bene.

Insomma, dicevo che è tutto chiaro. Molto chiaro. Ed allora è tempo che io cominci a scrivere e la finisca di volteggiare tra inutili premesse e superflue puntualizzazioni.

Oggi, qui, e per le prossime ventisette righe si parlerà (puntini di sospensione a creare la giusta attesa, suoni di fanfara in sottofondo a creare il giusto clima emotivo, eccoci ci siamo, sì , ora lo dico) si parlerà… si parlerà d’amor. E di tutto il resto.

E voi, cari venti lettori, ora giustamente mi direte e sai che novità, sono settimane che ce le sfracassi con le tue energie cosmiche e gli incontri magici e gli sguardi epici e i baci galattici e le lingue fotoniche.

E io, cari venti lettori, vi rispondo che avete ragione ma a me va così e quindi preparatevi.

Pronti, e via.

Allora, ieri pomeriggio ero sul divano. Pranzo fatto e GiorgiaPunkal mio fianco.

Piaceri del tempo di oggi, tra skyondemand e streaming, le hoproposto di vedere I Croods e lei ovviamente mi ha detto di sì. ICroods per chi non lo sapesse sono una famiglia di cavernicoli protagonisti di un film d’animazione uscito più o meno la scorsa stagione e che non avevo visto fino a ieri.

Come ogni film d’animazione, io lo guardo sempre con un certo sospetto un po’ per disabitudine, un po’ per una ormai inveteratascarsa passione dovuta al fatto che per me i cartoon sono quelli cecoslovacchi che mandava in onda la Rai negli anni settanta e che hanno spiegato al mondo perché il socialismo reale faceva cacare più di dieci milioni di saggi dedicati allo stesso argomento.

Insomma, associo i cartoon alla tristezza, alla lentezza e alla inutile pensosità di quei lontani ricordi infantili. E invece sbaglio.

Sbaglio io e sbagliano tutti quelli che non hanno ancora visto ICroods.

Perché dentro I Croods c’è condensata almeno metà della migliore filosofia contemporanea e una visione del nostro essere nel mondoche raramente ho visto descritta con tanta acutezza.

Insomma, ero lì con GiorgiaPunk e lei prima aveva paura perché sono pur sempre dei cavernicoli e gli accadono cose brutte e un po’ violente ma poi l’ho convinta ad andare avanti perché non riuscivo a smettere di vederlo io e poi ci siamo rilassati e ci è piaciuto tanto e io sono stato tutto il tempo in uno stato di trance e di eccitazione intellettuale e pensavo che ne avrei voluto scrivere ed eccomi qui a farlo perché I Croods mi hanno detto e ridetto e detto ancora di nuovo che nessuno è un’isola e che bisogna fidarsi degli altri e conoscersi e poi ancora che le nostre paure sono le nostre peggiori nemiche e che cercare di non morire chiudendosi a tutto perpetuando le nostre piccole certezze non solo non ci assicura dal non perire ma ci allontana dal vivere e che alla finetutto sta nella scoperta di sé e di sé nel mondo, e che il mondo, e noi stessi, lo conosciamo, e ci conosciamo, sbagliando e riprovando, partendo tornando indietro e ripartendo, e che non ci sono che passaggi e verità provvisorie e che cambiare è bello e che ci sono a guidarci le emozioni e gli sguardi e gli affetti e i baci e le carezze e tutte le GiorgiaPunk che mentre guardano i cartoons ti stringono e ti fanno le coccole all’orecchio e allora tu ti rilassi e capisci che bisogna volersi bene e di brutto e che non ci sono altre cose da fare belle e importanti come volersi bene e vedere gli altri sereni e sorridersi e amarsi e anche starci un po’ male ma non troppo perché l’amore non è sofferenza e nemmeno quella passione che ci hanno detto a scuola dove stanno tutti male e gli sembra che deve essere così perché sennò non è amore vero e invece l’amore vero è proprio quello che ti fa svegliare col sorriso e la voglia di dire buongiorno anche allo stipite della porta del bagno e augurare che tutto vada per il meglio anche al mac mentre si sta accendendo e che insieme agli altri si impara a condividere e che condividere conoscenze e amore e desideri e voglie e piaceri è quello che dobbiamo fare per pensare al domani perché è nel domani, nella nostra capacità di fare progetti, che diamo senso alla nostra esistenza e I Croods nel domani ci si buttano con tutte le paure che ci portiamo dietro anche noi ma alla fine si convincono che è lì, nella luce di quel sole intenso e di quel fuoco che illumina anche la notte, che devono imparare a vivere e lì, in quello stesso domani, che noi sappiamo vivere meglio. E che la notte, quella che racconta i nostri timori, le nostre incerte certezze, la possiamofar passare meglio se ci portiamo dietro un po’ di voglia di trovare la luce e il caldo di un raggio di sole.

E a quel raggio di sole possiamo dare tutti i nomi che vogliamo, quelli delle cose che ci piacciono di più, quelle che quando le sentiamo girarci intorno profumano la vita dello stesso odore della crostata con la marmellata di prugne appena sfornata o del mare al mattino presto quando anche il vento sa di sale e l’arancio all’orizzonte ha lo stesso colore dei riflessi sui capelli della ragazzina dai capelli rossi che più rossi non si può.

E poi, mentre ero lì alle prese con I Croods, leggo una cosa e siccome le cose non accadono mai per caso, quella cosa qui ci sta benissimo e allora eccola qui: ‘’Capisci cos’è che noi vediamo nello specchio delle Emarb?’’ Harry scosse la testa. ‘’Allora te lo spiego. L’uomo più felice della terra riuscirebbe ad usare lo specchio delle Emarb come un normale specchio, vale a dire che, guardandoci dentro, vedrebbe se stesso esattamente com’è. Cominci a capire?’’ Harry ci pensò su. Poi disse lentamente: ‘’Ci vediamo dentro quel che desideriamo… le cose che vogliamo…’’ ‘’Sì e no’’ disse Silente tranquillo. ‘’Ci mostra né più né meno quello che bramiamo più profondamente e più disperatamente nel nostro cuore. E tuttavia questo specchio bob ci dà né la conoscenza né la verità. Ci sono uomini che si sono smarriti a forza di guardarcisi, rapiti da quel che avevano visto; e uomini che hanno perso il senno perché non sapevano se quello mostrava fosse reale o anche solo possibile. Ricorda: non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere.’

Buon lunedì.





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