ANNO 14 n° 111
Punk forever, Frank Rose e David Weinberger
<<<<<< di Massimiliano Capo >>>>>>
29/04/2013 - 04:00

VITERBO - Frank Rose è un signore americano alto e dinoccolato che scrive tra gli altri per l’edizione americana di Wired e i cui libri sono tradotti in tutti il mondo.

Si occupa di storytelling, una brutta parola (ma solo in apparenza) che racconta della più antica delle attitudini umane: quella di stare insieme raccontandosi delle storie.

Su queste cose, Frank Rose ha appena pubblicato un libro intitolato ‘’Immersi nelle storie’’ pubblicato dalla benemerita Codice Edizioni, ovviamente anche in versione ebook.

Nelle quasi trecento pagine che lo compongono, Frank ci racconta come sia cambiata la nostra vita da quando il web è diventato social.

Per web sociale si intende lo spazio virtuale dove le parole chiave sono condivisione ed interazione.

Gli ultimi anni hanno segnato, per capirci e volendo semplificare da quando Facebook è in rete ad oggi, una profonda trasformazione nelle modalità con cui ci relazioniamo al mondo che ci circonda.

Stiamo assistendo in diretta ad un cambio di paradigma (il complesso sistema di coordinate culturali e non solo con cui ci collochiamo nel mondo) che sta avendo un impatto sulla nostro modo di essere paragonabile alla scoperta che non è la terra ad essere al centro dell’universo ma il sole.

Ma torniamo a Frank Rose e al suo libro e alle storie che racconta.

Il piglio è quello tipico della saggistica di provenienza anglosassone: tono colloquiale e informato; molte storie di persone che hanno avuto la capacità di immaginare il futuro; poche conclusioni anche perché nel processo ci siamo infilati mani e piedi e il ragionamento si svolge sostanzialmente in diretta.

Perché leggerlo? Perché ci fornisce una chiave di lettura della contemporaneità che merita una riflessione meditata e qui di spunti per cominciare farlo ce ne sono e di molto interessanti.

I Knife sono un duo svedese, fratello e sorella, che fa elettropop (ma ogni defizione è riduttiva della complessità della lora musica) il cui nuovo lavoro (chiamarlo album di questi tempi suona strano) intitolato ‘’Shaking the habitual’’, è uscito da una paio di settimane, a distanza di sette anni dal precedente chiamato ‘’Silent shout’’.

Ne parlo in questa rubrichina dedicata all’innovazione (tecnologica e non solo) perché contiene tra le altre, una traccia, ‘’Networking’’, che, in 6 minuti e 41 secondi, tanto dura, racconta, almeno alle mie orecchie in maniera meravigliosa, cosa sia la rete, l'energia che sprigiona l’essere connessi e la condivisione; insomma tutto quello che abbiamo detto poco sopra intorno a quello che il web è oggi.

Potete ascoltarla qui https://soundcloud.com/theknife/networking/s-Xt9li.

David Weinberger è un tecnologo, un filosofo di internet, co-autore di un test molto noto intitolato ‘’The cluetrain manifesto’’ che potete trovare qui in sintesi e in italiano: http://www.mestierediscrivere.com/articolo/Tesi.

Ora, di Weinberger, e sempre per Codice Edizioni, è uscito ‘’La stanza intelligente’’ che ha per sottotitolo, la conoscenza come proprietà della rete.

Cosa ci racconta l’autore nelle 250 dense pagine dell’edizione cartacea (se dovessi consigliare da che pagina cominciare direi dalla 121/122 per poi tornare all’inizio)? Ci racconta del web come una stanza in cui tutti noi siamo riuniti con molte meno certezze del passato ma con molta più conoscenza di sempre. Una stanza in cui spesso nessuno è d’accordo con nessun’altro, ma dove l’interconnessione, malgrado passi falsi ed errori, ci fa avanzare nella nostra consapevolezza del mondo intorno a noi praticando l’arte (difficile) del remix, della ricomposizione temporanea (perché sempre sottoposta al processo infinito della scomposizione) di una visione. È la visione, nuova, della conoscenza come ambito dinamico; della rete come intelligenza collettiva che vale più della somma dei singoli. Ne parla da anni anche Kevin Kelly, e questo proverò a raccontarlo la prossima settimana.





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