ANNO 14 n° 110
Punk forever, ciao rubrichina, ti amo
>>>>> di Massimiliano Capo <<<<<
09/06/2014 - 02:00

Di corsa, di corsa. Il pranzo è quasi in tavola e non posso fare aspettare gli ospiti. Quindi passiamo direttamente all’attacco che ho preparato con cura nei giorni scorsi.

Gliel’ho promesso e in testa alla rubrichinapunk di questa settimana vanno gli auguri di buon compleanno per David che sennò poi si incazza e dice che gli auguri li faccio solo alla ragazzina dai capelli rossi che più rossi non si può e a lui niente e allora eccoli.

E l’attacco è andato.

Ora un paio di notiziole. La prima è che il direttore della augusta testata che mi ospita mi ha chiesto la settimana scorsa di chiudere la rubrichinapunk per come è adesso e di farne un’altra cosa che non vi dico per non rovinarvi la sorpresa e soprattutto per non rovinarmi la vita con l’ansia da prestazione non dovessi riuscire a portare a compimento l’idea che mi è stata proposta.

Quindi sappiate che questa cartellina dovrebbe evolvere verso altri lidi e quindi non leggerete più di storie strappalacrime, di energie cosmiche, di smielati amori da spiaggia, di olistici volersi bene, di scopate memorabili, di patatine e piselli gaudenti, insomma di tutto l’armamentario che mi ha accompagnato lungo tutte queste settimane così belle e intense e profonde e cazzone che a pensarci mi fa strano pensare di essere durato tutto questo tempo e quasi mi commuovo per una costanza che non avrei mai detto e soprattutto perché qui dentro ci ho messo quasi tutto me stesso e il quasi si riferisce solo al sacro rispetto della privacy altrui perché per il resto ho declassificato ogni documento che mi riguardasse manco fossi wikileaks e il panopticon messi insieme.

E allora in tempi di petizioni e raccolte di firme on line ecco che ho deciso di difendere il mio piccolo spazio e con la forza delle energie cosmiche ho deciso di lanciare una petizione a cui vi chiedo di aderire per far cambiare idea al direttore e continuare a poter scrivere di amori cosmici, culi galattici e lingue fotoniche. E soprattutto di lei, della ragazzina dai capelli rossi che è in ogni mio pensiero e in ogni vostro anche, perché ognuno ha la sua ragazzina dai capelli rossi e senza di lei non si può davvero stare. Quindi firmate, potete farlo da QUI

Intasiamo di messaggi la mail della redattrice fashion, hasta la victoria.

Ecco, e anche questa è fatta e sono pure tornato il rivoluzionario di una volta.

E ora veniamo a noi, miei carissimi venti lettori, e alla seconda notiziola.

C’è un librino che ho letto la prima volta tipo una trentina di anni fa e che è uscito di nuovo in queste settimane.

Pier Vittorio Tondelli, sì, sempre lui, lo racconta così: ‘’Non si tratta di un manuale: non vi dirà come comportarvi né che cosa fare per togliervi dall’affanno e dall’ingombro di un abbandono. Roland Barthes vi darà comunque uno specchio bellissimo per riflettere, pensare, decidere, paragonare la vostra storia a quella di Werther o a un haiku giapponese; vi darà un respiro più ampio in cui emettere il vostro rantolo e, improvvisamente, la coscienza del vostro amore si rafforzerà.’’

Insomma se non si tratta di energie cosmiche e di amori galattici e di lingue fotoniche ci stiamo vicinissimi.

Vicini vicin, perché dentro quell’aureo librino, basta scorrere l’indice per averne contezza, ci sono le parole chiave di ogni nostra relazione, da ‘’abbraccio’’ a ‘’voler-prendere’’ e in mezzo tutto il resto dell’alfabeto del nostro essere innamorati.

Manca solo il titolo a questo punto ed è, anche questo bellissimo: Frammenti di un discorso amoroso.

‘’Nell’incontro, io mi meraviglio per aver trovato qualcuno che, con pennellate consecutive e ogni volta precise, porta a termine senza cedimenti il quadro del mio fantasma; io sono come un giocatore la cui fortuna non si smentisce e che al primo colpo gli fa mettere la mano sul pezzo che va a completare il puzzle del suo desiderio. È una scoperta progressiva delle affinità (quasi una verifica), complicità e intimità; e tutto questo io potrò condividerlo per sempre, almeno penso, con un altro che, da quel momento sta diventando il mio altro… ad ogni istante dell’incontro, io scopro nell’altro un altro me stesso… L’Incontro pone il soggetto amoroso (che è già estasiato) nello sbalordimento di chi si trova a vivere un fatto soprannaturale: l’amore appartiene alla sfera (dionisiaca) del Caso.’’

E ancora:’’I due non si conoscono ancora. Bisogna quindi che si raccontino: ‘’Ecco cosa sono’’. È il piacere narrativo, quello che al tempo stesso appaga e ritarda la conoscenza, quello che, in una parola, rilancia. Nell’incontro amoroso, io non smetto di rimbalzare, sono leggero.’’

Il resto lo lascio a voi e alla vostra (e mia) voglia di correre tra le pagine e di pensare e ripensare a quello che ci accade ogni giorno e che ci è accaduto nei giorni passati; agli amori alle storie agli sguardi ai sorrisi ai desideri alle fantasie che accompagnano quotidianamente la nostra vita e a cui, inguaribili ottimisti, vorremo dare un senso anche quando non c’è niente da capire e basterebbe sedersi ed ascoltare.

E chissà che così davvero non ci ritroveremo magicamente nella notte dei miracoli ‘’a cercar di scoprire quale stella sei perché mi perderei se dovessi capire che stanotte non ci sei’’.

E ora tutti con gli occhi all’insù ad aspettare il tramonto e poi il cielo stellato.

Buon lunedì e se siete dalle parti di uno schermo date uno sguardo a Frankenweenie, spacca.

 

 

 

 





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