ANNO 14 n° 110
Provincia dell'Etruria: Civitavecchia divisa tra Viterbo e Roma
27/07/2014 - 02:00

VITERBO – A Civitavecchia infuria il dibattito: meglio con Roma o meglio con Viterbo? La faccenda in realtà è piuttosto vecchia, ma è tornata d’attualità all’inizio di questo mese, con la certezza dell’entrata in vigore già dal 1 gennaio del 2015 della riforma, con la capitale che diventerà un’area metropolitana e con la scomparsa della Provincia di Viterbo – per come era intesa finora – e la creazione di una nuova realtà. Quale? L’abbinamento con Rieti sembra essere definitivamente sfumato, visto che la Sabina farà provincia a sé, resta da vedere se ci sarà l’abbinamento con Civitavecchia e gli altri comuni della zona, per la realizzazione della famosa Etruria.

Nella città portuale la discussione è aperta, col nuovo sindaco del Movimento Cinque Stelle Antonio Cozzolino, che sembrerebbe voler rimettere in discussione le convinzioni del suo predecessore Pietro Tidei (sostenitore dell’adesione automatica all’area metropolitana di Roma), proponendo una consultazione popolare per capire cosa ne pensano in merito i civitavecchiesi. Un referendum, insomma, per stabilire cosa fare: andare con Viterbo (dove il presidente della Provincia Marcello Meroi ha già aperto le porte ai tirrenici, con un comunicato in cui si sottolineano i vantaggi economici, culturali e sociali di un’eventuale unione) o restare con Roma?

A favore dell’Etruria si schiera l’ex assessore regionale Donato Robilotta, esponente dei Socialisti Riformisti: “'Ho sempre considerato un errore, e lo considero ancora, far coincidere la Città Metropolitana di Roma-Capitale con il territorio dell’intera provincia, obbligando di fatto tutti i comuni a farne parte – ha detto Robilotta - La città metropolitana per come è stata individuata è anche una diminutio per Roma che invece in quanto Capitale avrebbe diritto allo status di Città-Stato con il potere legislativo. Per questo - ha spiegato - condivido quanto sta accadendo nel nord della Provincia di Roma con il sindaco di Civitavecchia, Antonio Cozzolino, che sta provando a dar vita ad una provincia dell’Etruria Meridionale e con il Presidente della Provincia di Viterbo, Meroi, che gli fa da sponda. Tutti i sindaci dovrebbero convocare i propri consigli comunali per discuterne e chiamare a decidere i cittadini con referendum locali. Peccato che il Consiglio regionale, sollecitato da me più volte, non abbia sentito e non senta il dovere di discutere di una questione che rappresenta il futuro dei nostri territori'. Insomma, secondo Robilotta la Regione dovrebbe battere un colpo, anche perché le scadenze sono imminenti: già a settembre dovrà essere approvato lo statuto della città metropolitana.

Diversa la posizione delle varie anime del Partito democratico civitavecchiese. Link democratico si dice a favore del referendum, ma strizza l’occhio a Roma: 'I passaggi referendari in Italia ed a Civitavecchia hanno segnato momenti importanti nella storia comune è giusto che vi si ricorra per chiedere direttamente ai cittadini un parere su questioni dirimenti – dicono i democratici - altrettanto vero però che quando quegli stessi cittadini scelgono la loro classe dirigente chiedono un’assunzione di responsabilità. Chiediamo dunque al sindaco, senza timori, di dire la sua sulla questione dell’area metropolitana, argomento dirimente e che coinvolgerà il futuro di tutti. Da parte nostra riteniamo che il modello delle Province sta per essere superato di fatto e sarebbe dannoso restare ancorati ad un ente giuridicamente in via di smantellamento e amministrativamente depotenziato, altro discorso si apre invece con l’area metropolitana, soggetto amministrativo che rappresenta un futuro collettore di possibilità e che vedrebbe Civitavecchia recitare il suo ruolo naturale di fondamentale snodo logistico di un’area che riguarda senza ombra di dubbio più la Capitale che non la Tuscia.”

Sempre nel Pd, il commissario Michela Califano sceglie Roma: “Civitavecchia può recitare un ruolo di spicco in questa rivoluzione dell’area metropolitana. Ribadiremo questo concetto in consiglio comunale il 4 agosto e prima, nell’incontro di giovedì all’hotel San Giorgio, al quale parteciperanno il nostro gruppo consigliare, l’onorevole Marietta Tidei, il segretario regionale del partito Fabio Melilli. E al quale spero parteciperanno anche tutte le forze politiche e le associazioni del Comune e anche il sindaco di Civitavecchia che inviterò ufficialmente attraverso una lettera. Un’assemblea pubblica nata per capire la forza che potrebbe esprimere una delle città più grandi dell’intera Regione all’interno del progetto della città metropolitana. asciar fuori uno dei Comuni traino dell’economia laziale da questo nuovo assetto sarebbe un errore, Civitavecchia e Fiumicino sono le porte del Mediterraneo, le perle dell’Autorità Portuale. Nessuno può togliere loro questo ruolo. Civitavecchia deve essere protagonista di un’area metropolitana di primo piano'.

Daniele Perello, consigliere comunale della lista civica La Svolta, invoca la discussione in consiglio: 'L’idea di fare una provincia del Lazio con altri comuni è ottima, avevamo anche proposto il referendum, che non fu ascoltato ma seguito da una delibera di giunta dell'amministrazione Tidei che prevedeva l'entrata a far parte dell'area metropolitana che secondo me metterebbe Civitavecchia ai margini. Ritengo, come sempre sostenuto che storicamente, e per prodotti e servizi in comune, anche turistici, Civitavecchia abbia più in comune con altri comuni del viterbese e che ciò potrebbe dare vita ad una sinergia che anche questi altri comuni vedrebbero bene e in una partita che potrebbe vedere Civitavecchia esser uno dei comuni più importanti in questione e non un quartiere romano'.





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