ANNO 14 n° 116
Problema arsenico risolto nel 2014
Un'informativa obbliga gli esercenti ad acquistare i dearsenificatori
06/01/2013 - 04:00

VITERBO – Comunque la si giri l’emergenza arsenico nella Tuscia durerà fino a giugno di quest’anno nei casi migliori, fino al dicembre del 2014 nei peggiori.

Sono infatti queste le date, indicate anche dall’Istituto superiore di sanità, che indicano la conclusione dei lavori per gli impianti di dearsenificazione secondo i tempi dettati dalla Regione Lazio che si è presa in carico le opere e, soprattutto, il loro finanziamento.

Dove la concentrazione di arsenico nell’acqua è superiore ai 20 microgrammi per litro sono in corso gli appalti e i lavori termineranno a giugno 2013, dove invece la quantità di arsenico è inferiore ai 20 microgrammi/litro si stanno espletando le procedure di gara per gli appalti e, in questo, caso, la fine dei lavori è prevista per dicembre 2014.

Ricapitolando, la quantità di arsenico presente nella Tuscia è distribuita a macchia di leopardo sia per i valori massimi che per quelli minimi, con una certa prevalenza dei valori massimi. Un dato sconcertante che però, almeno se si vuole guardare il bicchiere mezzo pieno, permetterà di risolvere le situazioni più critiche e gravi entro sei mesi. Per tutto il resto neanche Mastercard eviterà di tornare ad una situazione normale soltanto tra due lunghi anni.

Intanto l’opinione pubblica comincia a interrogarsi anche sui comportamenti da tenere nei locali pubblici. L’impatto per il divieto dell’uso domestico dell’acqua è stato devastante, ma con il passare dei giorni si comincia a pensare anche ad abitudini e gesti quotidiani che prima passavano inosservati, come comprare il pane, andare al bar per un caffè, in pizzeria o al ristorante.

Ma per questi aspetti, che stanno mettendo a dura prova anche gli esercenti, è arrivata una ‘’informativa alle imprese alimentari’’, allegata alle ordinanze dei sindaci, secondo la quale ogni esercizio è obbligato autonomamente a provvedere a proprie spese a dotarsi di un impianto di dearsenificazione per vendere alimenti a norma di legge.

In questo quadro continua la raccolta di firme da parte de La Destra per chiedere la riduzione delle bollette e, nei giorni scorsi, analoga proposta è stata fatta anche dal sindaco di Viterbo Giulio Marini.

‘’Talete – risponde il presidente Marco Fedele – è una società pubblica formata da Comuni e Provincia e applica tutto ciò che decide la Conferenza dei sindaci. Quando e se la Conferenza dei sindaci deciderà di ridurre le bollette Talete lo farà’’.

‘’Comunque– continua Fedele- non stiamo certamente con le mani in mano e ci stiamo muovendo anche autonomamente per risolvere il problema. Le bollette dell’acqua sono importanti, ma sono soltanto una parte del problema. Credo che se ai cittadini chiedessimo se siano disposti ad avere l’acqua anche gratis ma a tenersi l’arsenico fino al 2014, tutti preferirebbero pagare le bollette ma con l’acqua che abbia i valori a norma. Ripeto: stiamo lavorando’’.

‘’Intanto – spiega ancora il presidente di Talete- già nei prossimi giorni partiremo con una campagna d’informazione più capillare e precisa. Stiamo predisponendo dei punti informativi che, ritengo, saranno molto efficaci e utili per tutti i cittadini’’.

‘’Conto molto – conclude Fedele – anche sul tavolo di confronto che abbiamo chiesto al prefetto. La nostra proposta tende a trovare, insieme a tutte le istituzioni, percorsi, soluzioni e risorse per risolvere il problema. Ma le soluzioni di un problema di questa portata – sbotta- non possono essere delegate soltanto al territorio senza l’intervento dello Stato e della stessa Comunità europea’’.

 





Facebook Twitter Rss