ANNO 14 n° 88
Primarie Pd, domani tutti
ai seggi per il rush finale
Luisa Ciambella, della lista Avanti insieme, spiega perché votare Renzi
29/04/2017 - 19:32

VITERBO – (aml) Vigilia del voto per le Primarie Pd. La lista Avanti insieme a sostegno di Matteo Renzi, dopo aver girato in tutto il territorio per un contatto diretto con le popolazioni, sceglie di chiudere la campagna a Viterbo con le testimonianze dei membri uscenti dell'assemblea nazionale Pd.

Con l'invito a votare rivolto a tutti, non solo a iscritti e simpatizzanti del partito democratico.

''Un appello a non perdere questo appuntamento – sottolinea Luisa Ciambella del coordinamento - perché rappresenta l'occasione per il Paese di avere una prospettiva di cambiamento reale e per non affidarsi ai populismi che ci porteranno allo sbando. Un invito non solo a venire a votare Renzi, senza esprimere preferenze perché non occorrono, ma ad impegnarsi subito dopo insieme a noi. Aspettiamo di lavorare con tante persone, giovani e meno giovani''.

Perché votare Renzi?

''Perché è l'unica alternativa che rimane a questo Paese, è un leader autorevole che è riuscito a fare provvedimenti di riforma, che potevano anche essere migliori ma questo paese per arrivare al migliore non è mai riuscito neanche a fare il minimo. Oggi non è più tempo dell'attendismo, delle mediazioni inconcludenti. La mediazione è importante ma a un certo punto occorre decidere. Una volta decisa la linea del partito non si devono avere tentennamenti, senza farsi condizione come è accaduto in passato da chi il cambiamento non lo vuole. Domani si vota per il futuro del Pd e del Paese e non per il passato come invece gli altri candidati hanno scelto di fare''.

Vincere è sufficiente o serve una percentuale consistente?

''L'importante è l'investitura. Il governo Renzi nei 1000 giorni ha potuto fare tante cose ma molte altre non è riuscito a farle proprio perché non aveva una forza all'interno del partito tale da poter giustificare quelle scelte. Domani quanto più sarà alta l'affluenza al voto e la percentuale che prenderà Matteo Renzi tanto più sarà libero di poter cambiare questo Paese, nel rispetto delle regole ma in maniera efficace ed efficiente''.

Questa battaglia interna un risultato l'ha già ottenuto riportando il Pd nelle piazze, a dialogare con i cittadini.

''E' quello che è mancato. Proprio perché diviso tra quelle due interpretazioni di apertura e dei caminetti. Dal mio punto di vista quello che era il centrosinistra, anche se ora questo schema di gioco non esiste più, ci sono i democratici e i populismi, ha avuto di fatto grandi responsabilità. Ci siamo chiusi, arroccati, si è evitato il confronto con le persone. Non è un caso che il movimento 5 stelle accredita nelle sue fila ex comunisti, ex democristiani. Quelle persone non è che non abbiano più quegli ideali, quei valori ma sono state deluse dalla politica. Un altro aspetto positivo che fa giudicare Renzi come unico possibile leader è il fatto che punti sugli amministratori. Gli amministratori, a qualsiasi livello, hanno il termometro della situazione del Paese, delle loro comunità. Quelli che devono dare delle risposte con pochissimi mezzi. E puntare su di loro è fondamentale per riuscire a cambiare e a fare delle politiche che vadano incontro ai cittadini''.

Priorità alle politiche per la lotta alla povertà e per quanto riguarda la questione migranti?

''Non è questione di guerra tra poveri. Di sicuro dobbiamo pensare alle politiche per contrastare la povertà per tutti i cittadini italiani e occuparci anche delle politiche di accoglienza reali pretendendo dall'Europa quello che sino ad oggi non ha fatto. La soluzione però non è uscire dall'Ue ma modificarla, combattere dall'interno per farci ascoltare di più e promuovere politiche di accoglienza vera. Bisogna trovare il giusto compromesso. Non si deve rinunciare alla sicurezza ma dobbiamo cercare di dare una speranza a quei tanti italiani che non ce la fanno più, che sono esasperati perché non hanno un'occupazione, non hanno una prospettiva per i loro figli. Questo bisogna fare e tutto il resto verrà di conseguenza''.

Sandro Mancinelli e Paolo Aleandri, membri uscenti dell'assemblea nazionale Pd, sono concordi nel designare Renzi come leader indiscusso e chiedono massima partecipazione domani ai seggi ''perché il Pd offre un'opportunità di partecipazione unica per dare un contributo a una proposta che è all'altezza della necessità di cambiamenti''. Ricordando che ''più l'investitura sarà forte, più Matteo Renzi potrà essere rappresentativo e incisivo nel poter fare riforme''.

Presenti all'incontro, tra gli altri, le altre due coordinatrici del comitato Daniela Bizzarri e Martina Minchella e Christian Scorsi.






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