ANNO 14 n° 115
Preso a sassate per aver fatto il nome di un giovane spacciatore ai carabinieri
Poi le minacce: ''’Questo è solo il primo round, preparati al secondo...''
16/02/2019 - 06:29

BOLSENA – (b.b.) Sarebbe riuscito a sfuggire ai suoi aggressori grazie allo spray al peperoncino che ‘’avrebbe creato un diversivo per permettermi di correre via’’. Peccato che poi, poco dopo, sarebbe comunque stato raggiunto dai due ragazzi, un suo coetaneo, classe 1990, e un giovane straniero: ''Mi sono trovato in mezzo a loro: uno davanti cercava di colpirmi con dei sassi, l’altro dietro ha cominciato a riempirmi di calci e di pugni, fino a farmi cadere a terra''.

È il 24 giugno scorso quando L.P., non ancora maggiorenne, sta trascorrendo una giornata al lago con alcuni amici e la fidanzata.

''All’improvviso sono arrivati e hanno iniziato a insultarmi. Poi dalle parole sono passati ai fatti''. Ad aggredire il giovane, finito in ospedale con 20 giorni di prognosi, N.V. e M.D.K., uno denunciato dai carabinieri e l’altro finito in manette.

''Non era la prima volta che mi avvicinavano per impaurirmi: era già successo una settimana prima. Ce l’avevano con me perché ho fatto il nome di N.V. ai carabinieri, legandolo ad un presunto giro di spaccio a Montefiascone''.

Da lì, il desiderio di vendetta e le continue minacce: ''Mi urlavano bastardo, infame. Volevano farmela pagare'' e così al lago lo avrebbero affrontato.

Per quell’episodio, ora, M.D.K. deve rispondere di lesioni aggravate e minacce.

''Il giorno dopo essere stato aggredito al lago – ha concluso il giovane, sentito come parte civile - ho ricevuto una chiamata al cellulare: ''Questo è solo il primo round, preparati al secondo…''.''.

Si tornerà in aula il 2 aprile.




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