ANNO 14 n° 107
Presidenza del consiglio, si va avanti con Marco Ciorba
Civici e Partito Democratico confermano la propria scelta
27/06/2015 - 01:09

di Roberto Pomi

VITERBO – La candidatura di Marco Ciorba incassa la conferma di Partito Democratico e dei civici, nonostante lo scivolone di ieri. ''Un incidente di percorso'', così lo definisce lo stesso Ciorba che strizza l’occhio al prossimo 2 luglio, giorno in cui il consiglio comunale sarà chiamato nuovamente a eleggere il suo più alto in scranno.

Sembra destinata infatti a slittare l’ipotesi, avanzata in queste ore dal sindaco Leonardo Michelini, di un’anticipazione della votazione. ''Non si è verificata nessuna imboscata – commenta serenamente Ciorba -. Siamo andati ad affrontare la votazione consapevoli che rischiavamo. Ci hanno penalizzato le assenze, dettate da motivi personali di Livio Treta, Maurizio Tofani e Melissa Mongiardo. Il 2 luglio andrà tutto liscio''.

Intanto nella mattinata di ieri si sono svolti vari incontri tra gli uomini della maggioranza. C’è stato anche qualche tentativo di rimettere in discussione la candidatura di Ciorba, ma tutto sembra essere rientrato. In caso di cambio di candidato sarebbe l’ennesima brutta figura, che la maggioranza a questo punto non può proprio permettersi. E proprio questa consapevolezza sembra aver riportato i teorici del cambio a più miti consigli. Lo stesso Ciorba infatti ormai non ha alcuna intenzione di fare passi indietro. I civici stanno con lui, come conferma Livio Treta: ''Si va avanti con la candidatura di Ciorba''. Sulla stessa rotta il Partito Democratico. ''Sia i civici che il Pd hanno confermato il mio nome – conferma il candidato in pectore -. Ringrazio intanto i 15 consiglieri che mi hanno votato e rassicuro tutti su un fatto: la mia sarà una presidenza di garanzia''.

Durante la votazione di giovedì pomeriggio oltre al voto degli assenti di maggioranza sono mancati i voti del tandem Francesco Moltoni-Sergio Insogna, fatto già noto con l’avanzamento della candidatura dello stesso Insogna alla presidenza. Fuori dal coro Marco Volpi che ha preferito votare Insogna e rimane il mistero sulla scheda bianca. Dentro la maggioranza insomma c’è stato un franco tiratore, anche se ci sono diversi sospetti e nessuna certezza sul volto.





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