ANNO 14 n° 89
Presepe Ronciglione, un viaggio tra arte e storia
La manifestazione č organizzata dall'Associazione Decimo Veleno di Maria Grazia Fiorelli
28/12/2016 - 09:24

 

RONCIGLIONE - ''Nel borgo medievale di Ronciglione, proprio lì dinanzi all’antico municipio,mi sono imbattuto in una singolare discussione tra “bottari” e maestri d’ascia, che discutevano davanti al priore della corporazione sulle fattezze di un tino; più avanti due bellissime ragazze erano intente alla follatura e così di bottega in bottega… poi in un angolo del borgo poche pecore e la capanna con “Gesù Bambino”. Poiché negli ultimi anni sembra ormai divenuto un appuntamento immancabile l’allestimento di un presepe vivente nei vari borghi della Tuscia, mi sono interrogato sul valore dell’evento, che cosa, per ciascuno di essi, possa essere il carattere di differenziazione rispetto agli altri e se magari fosse possibile pensare ad un legame che unisca tutte queste rappresentazioni in un unico, prezioso evento turistico dell’intera Tuscia meridionale.'' spiega il segretario della pro loco Gianni Ginnasi.

''Ciò che appare evidente è l’appassionata partecipazione di bambini e turisti che sono calati in un’ambientazione che li riporta almeno a mille anni fa, immedesimandosi in un preciso periodo della storia, apprendendo messaggi umani e religiosi.

A Ronciglione, ad esempio, l’ambientazione del presepe vivente, organizzato interamente dall'Associazione Decimo Veleno di Maria Grazia Fiorelli, è sovrastata dal castello di fortificazione dei Prefetti di Vico, poi dei Della Rovere e dei Farnese; la scelta è quella del periodo del basso medioevo, con le botteghe e le arti del tempo non solo riprodotte, ma letteralmente animate, partecipate e vissute dai figuranti che affrontano discussioni della quotidianità antica e sempre attuale! Ed ecco che il presepe vivente può diventare una “scuola” in cui approfondire la conoscenza delle proprie radici, le pagine di storia che hanno caratterizzato il nostro territorio e in cui i sentimenti cristiani hanno sempre costituito l’elemento unificante attraverso i secoli.

Non possiamo che ringraziare tutti coloro che a Ronciglione anche il prossimo 6 gennaio ridaranno vita con slancio e passione al presepe vivente, ma vorremmo anche avanzare un piccolo suggerimento che potrebbe portare ad una visione allargata di queste rappresentazioni natalizie, tanto apprezzate dai molti turisti: per ciascuna delle località della Tuscia la proposta di un presepe vivente con una peculiarità storica strettamente legata al luogo.

A Sutri, un’ambientazione antico romana, a Ronciglione del basso medioevo, a Caprarola rinascimentale, a Vetralla ottocentesca, così da creare e concordare contemporaneamente un circuito turistico di eventi interpretati attraverso i secoli, ma tutti riconducibili alla sensibilità dei tanti cittadini partecipanti consapevoli della valorizzazione di un territorio ben più vasto del solo proprio comune.

Sono i valori del rispetto e dalla sensibilità religiosa che costituiscono un legame solido e unificante per tutti; sono gli esempi da tramandare ai più piccoli che si avvicinano al presepe vivente con la curiosità e l’innocente desiderio di guardare attraverso gli occhi del Bambino ad un mondo più sereno e in cui la fiducia nel futuro cominci proprio dalle loro città.''







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