ANNO 14 n° 116
Precarie della scuola sul piede di guerra
Bufera sulle graduatorie a esaurimento. ''Due pesi e due misure''
09/09/2017 - 07:26

VITERBO – Conto alla rovescia per il ritorno a scuola. Da calendario regionale nella Tuscia come nel resto del Lazio si tornerà in classe il 15 settembre ma la vigilia della partenza è caratterizzata da vecchie e nuove turbolenze. Di nuovo quest’anno c’è che le famiglie che iscrivono i bambini all’asilo o alle scuole elementari devono fare i conti con le certificazioni vaccinali da presentare alle segreterie, di vecchio, le grane degli insegnanti alle prese con le immissioni in ruolo. Si sono concluse in questi giorni le procedure di assegnazione degli incarichi annuali da Gae (graduatorie ad esaurimento)e pare che solo una manciata di cattedre rimarrebbero, al momento, scoperte mentre per quanto riguarda il sostegno sono ancora molti i posti da assegnare.

Ma proprio sulle Gae c’è la dura presa di posizione del Gruppo Precarie Storiche GaE Infanzia Viterbo.

Il gruppo punta il dito sul fatto che “la graduatoria ad esaurimento, ormai chiusa dal 2007, con centinaia di precarie storiche, che nel frattempo hanno mandato avanti la scuola, legalmente riconosciute da anni” si è riaperta con l’ingresso – consentito dal legislatore – delle diplomate alla magistrali abilitate così all’insegnamento nella Scuola dell’Infanzia e nella Scuola Primaria.

“Frotte di diplomate magistrali, supportate ed indirizzate da sigle sindacali che si trasformano in una vera e propria fabbrica di ricorsi, s’inseriscono a pettine, calpestando i diritti di chi, invece, aveva rispettato le regole fino a quel momento – scrive Gruppo Precarie Storiche GaE infanzia di Viterbo - Le carte in tavola si rimischiano in corso d’opera e in un attimo corsi universitari, concorsi statali e scuole abilitanti diventano non più necessari, ma solo un mero surplus. In quelle centinaia di persone che s’inseriscono e continuano ad inserirsi si trova sia chi nella scuola ha lavorato molto poco sia chi, per anni, ha lavorato nelle scuole paritarie, nella migliore delle ipotesi come docente, ma anche solo come addetta allo sporzionamento del cibo o come assistente. Persone con punteggi tali che gli permettono di sottrarre ruoli e supplenze ai precari storici, punteggi che dovrebbero essere fermi al 2014 e che, invece, ad un primo esame appaiono magicamente lievitati e non adeguati ai criteri di valutazione della GaE”.

Le precarie precisano che “nonostante quello che si possa pensare, la nostra non è una crociata contro chi cavalca un diritto sancito dalla legge, ma noi precarie storiche delle GaE, inserite a pieno titolo, chiediamo che la stessa normativa che abbiamo rispettato per accedere, sia osservata anche dagli altri. Non si possono tollerare due pesi e due misure. Questo accanimento per ottenere a tutti i costi l’inserimento dei diplomati in GaE, non considerando l’ingiustizia che stanno subendo le altre categorie, è inaccettabile e ignobile”.

Secondo le precarie “sarebbe bastato un inserimento in coda o la creazione di una quarta fascia della graduatoria per non ledere il diritto di nessuno”. Ma il paradosso vero è che “seppure con ricorso pendente, brandendo in mano decreti di ottemperanza, alle diplomate magistrali inserite con riserva, vengono assegnati ruoli e supplenze dai provveditorati e dalle scuole, con una clausola, però. Se il Consiglio di Stato, nella Riunione Plenaria del 15 novembre p.v., si pronuncerà in maniera definitiva contro l’inserimento in GaE, quelle stesse incaricate vedranno rescisso il proprio contratto, trovandosi senza lavoro e lasciando le scuole, le sezioni, i bambini senza insegnanti, nel pieno dell’anno scolastico”.






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