ANNO 14 n° 116
Ppi, i sindaci chiederanno
al ministro la modifica del decreto
Ieri mattina la conferenza sulla sanità. Mengoni: ''Perché un punto di primo intervento con 6.001 accessi ha senso di esistere e con 5.999 no?''
15/01/2019 - 07:06

VITERBO - (a.v.) Trasformazione dei Punti di Primo Intervento di Ronciglione e Montefiascone in Presidi Ambulatoriali Territoriali: i primi cittadini della Tuscia fanno quadrato e hanno pronto un documento per chiedere al ministro la modifica del decreto.

È quanto emerge dalla conferenza dei sindaci sulla sanità che si è svolta ieri mattina a Viterbo. Oggetto di discussione non poteva che essere la delibera dell'Asl dello scorso 28 dicembre con cui è stata disposta la riconversione, da febbraio, dei PPI di Ronciglione e Montefiascone perché sotto la soglia dei seimila accessi all'anno, secondo quanto dispone il DM 70/2015.

''Perché un punto di primo intervento con 6.001 accessi ha senso di esistere e con 5.999 no?'', è il ragionamento ad alta voce del sindaco di Ronciglione Mario Mengoni. ''È un dato secondo noi sbagliato. Quello che abbiamo chiesto e vogliamo chiedere al ministro e l'introduzione di una percentuale in base al bacino d'utenza. Da sindaco di Ronciglione e come rappresentante di un'area che copre 35mila persone vorrei che ci fosse il pronto soccorso ma vivo la realtà e so che non è possibile: bisogna però dare un servizio che non metta a rischio la salute dei cittadini, altrimenti si tratta di un disservizio''.

Il basso numero di accessi registrato nei due PPI sarebbe dovuto anche alla scarsa informazione sulle prestazioni sanitarie che vengono erogate. ''Tutti i membri hanno condiviso la necessità di effettuare una comunicazione più dettagliata su quelli che sono i servizi che deve erogare il PPI, ossia i codici bianchi e i codici verdi'', spiega il sindaco. ''Un elemento fondamentale che fino ad oggi non è stato ben chiaro ai cittadini e che ha portato, da una parte, alla riduzione del numero di accessi e dall'altra al congestionamento dei pronto soccorso di Civita Castellana, Belcolle e Acquapendente''.

''Il secondo aspetto positivo – prosegue Mengoni – è che c'è una grande disponibilità da parte della dirigente dell'Asl a rivedere il progetto per quanto riguarda l'orario diurno, con l'introduzione di servizi integrativi, e ad effettuare una revisione completa per il notturno. Nel progetto è previsto infatti che durante la notte siano presenti l'ambulanza del 118 e la guardia medica: nel caso però in cui il 118 sia chiamato per un intervento e la guardia medica abbia un'assistenza domiciliare non ci sarebbe nessuno, in quel momento, e un presidio, per sua stessa definizione, deve essere presidiato''.

La conferenza dei sindaci è stata aggiornata a venerdì.






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