ANNO 14 n° 114
Porta Romana, vincitori in carica dei Pugnaloni
La storia e i successi del gruppo nato nel 1975
26/04/2016 - 12:23

ACQUAPENDENTE - Il gruppo pugnalonistica Porta Romana vincitrice dell’Edizione 2015 su bozzetto di Rita Pepparulli, nasce nel 1975 da un gruppo di amici che si ritrovavano a giocare a pallone. Tre i successi antecedenti al ventunesimo secolo. Quello del 1978 (bozzetto Domenico Creti), e quelli del 1984 e del 1998 (bozzetti Rita Pepparulli). I trionfi nel ventunesimo secolo sono ancora targati Rita Pepparulli. Il primo datato 2005 con ''Le braccia della Madre rivolte al cielo che raccolgono il nuovo germe dell’amore'', il secondo del 2009 con ''La Vergine che si scioglie d’amore avvolta tra le fiamme'' e, lo scorso anno con una citazione ricavata dal talmud ebraico.

Con la stessa bozzettista proveniente da Torre Alfina arrivano anche tre terzi posti nel 2016, nel 2010 e nel 2013. Si parte con ''Il Miracolo dell’amore umile e sublime che stupisce il creato'', si passa al ''Miracolo è ancora da venire. Il Miracolo è nello nostre mani'' e si finisce con il concetto che ''La bellezza ci salverà''. Quarto, quinto e sesto posto fanno rima con 2011, 2000 e 2007. Si può evincere tra le righe che “Nel futuro nessun muto ma solo un fiore per sperare” che il, “Cavaliere con lancia e scudo si spoglia di tutto meno che della Provvidenza” e che “Il sublime Miracolo d’amore stupisce il Creato”. Nei sei anni lontano dalle graduatorie che contano, si affina la logistica organizzativa grazie a capigruppo del calibro di Alessio Allegrini, del compiantissimo Felice Baldelli, di Elisabetta Brenci, Damiano Delli Campi. Grazie a bozzettisti di qualità come la stessa Pepparulli, Eleonora Serafinelli e Dorella Colonnelli, migliora la tecnica di lavorazione e giungono profondi messaggi. La presentazione di Acquapendente fatta da un viandante medievale lungo la Via Francigena (2001), la “Madre dolcissima nelle quale mani affidiamo il Nostro futuro” (2002), il ricordo di una data che parla ancora soprattutto di liberà (2003) che, “Tanto può quanto quel ceraso fiorisca non dimenticando che tutto fu per mano di un disegno divino” (2004), “Ninna nanna di bel fiore che è miracolo d’amore” ed infine nel 2014 la poesia dedicata ai rami caduti.







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