ANNO 14 n° 88
Polidori tuonava: ''Violenza solo da una parte''
Prima notte ai domiciliari per il presidente di Casa Pound Cimini
16/03/2017 - 00:25

VITERBO - Jacopo Polidori ha trascorso la prima notte ai domiciliari, a casa, dopo essere stato arrestato con l'accusa di lesioni aggravate e minacce. Il presidente di Casa Pound Cimini, secondo la Procura, avrebbe guidato la spedizione punitiva ai danni di Paolo. Il giovane di Vignanello, bloccato dai suoi aggressori e colpito prima con un pugno sul naso e poi con cinghiate alla schiena, ha riportato lesioni personali giudicate guaribili, allo stato, in 30 giorni (tra cui frattura delle ossa nasali, frattura dell’incisivo inferiore sinistro, escoriazioni sul dorso).

L’aggressione sarebbe stata determinata dal fatto che la vittima, nei giorni precedenti, aveva condiviso, su Facebook, un commento satirico riguardante il movimento politico denominato CasaPound, di cui gli aggressori fanno parte.

Polidori, in particolare, è accusato di ''aver preso parte all’aggressione ed in particolare di aver ripetutamente percosso con la cinghia la vittima dopo che la stessa era stata colpita violentemente al naso (il ragazzo già sanguinava copiosamente mentre veniva colpito a colpi di cinta dal Polidori)''.

Il lavoro degli inquirenti non è stato facile ''a causa dello stato di forte timore ed apprensione che l’azione – per la sua determinazione, per il numero degli autori, per la connotazione violenta e punitiva, per le circostanze in cui si è svolta (in tempo di notte ma su una strada pubblica, davanti a numerosi presenti, con ostentata sfrontatezza) – ha ingenerato nella vittima e nei testimoni dell’accaduto''.

Casa Pound ha diffuso un comunicato che si conclude con l'invito a liberare Jacopo. Proprio il presidente di Casa Pound Cimini aveva parlato di ''strumentalizzazione'' a proposito dell’aggressione in un'intervista rilasciata a Viterbo Post il 9 marzo, dopo la manifestazione antiviolenza, sottolineando come fossero state mosse accuse all'indirizzo di Casa Pound ''senza che nessuno sapesse veramente come era andata la vicenda''. ''Ammantare tutto con il discorso dell’antifascismo ha creato un clima di odio nei nostri confronti che poi si è visto che conseguenze ha prodotto'' aveva aggiunto a seguito dell'attentato alla sede di Casa Pound a Vallerano.

Riguardo alla violenza subita dal ventiquattrenne di Vallerano il portavoce aveva sottolineato nell'intervista a Viterbopost: “Sono gesti che non dovrebbero accadere ma partire da un qualcosa che non è chiaro e definito e costruirci sopra, nell’arco di tre settimane, movente, sentenze e condanne di matrice politica ce ne passa. Quando accadono fatti del genere le istituzioni dovrebbero placare gli animi invece di fomentarli. Perché sabato su quel palco nessuno, tra le autorità presenti, ha condannato il gesto gravissimo della bomba? Come sempre la violenza politica è solo da una parte. Non ci aspettavamo la loro solidarietà, di cui non ce ne facciamo niente, ma una condanna del gesto, quella sì''. Parole che stridono e appaiono quasi surreali dopo l'arresto di Polidori. Alla luce degli ultimi sviluppi viene da chiedersi se il militante pensasse, se le accuse verranno confermate, di poterla fare veramente franca. Nei prossimi giorni Polidori sarà interrogato. Al momento invece si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i due militanti di Casapound fermati a piede libero, A.P. e L.S., per l’aggressione di Vignanello.





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