ANNO 14 n° 79
Poca esperienza, ma tanta grinta: arriva l'ex mediano Giuliano Giannichedda
27/03/2018 - 06:36

VITERBO - Come fu per Valerio Bertotto e Federico Nofri Onofri, è stato anche per Stefano Sottili. Forse con più stupore, ma una stessa motivazione: la sconfitta casalinga che a Piero Camilli non piace. La partita di sabato, contro il Livorno ha lasciato l'amaro in bocca come il pareggio di Lucca, ma forse un po' di più. Si può perdere, anche se tra le mura amiche, ma non sotto di tre goal dopo 45 minuti di gioco. Errori, spesso, individuali come quelli di Sanè che ha propiziato tutti i goal amaranto o Vandeputte che si è divorato il goal del pareggio che poteva cambiare la partita.

E' stata una riflessione più lunga del solito, dovuta ai buoni risultati raccolti in precedenza dal mister che è arrivato nella città dai Papi alla quidicesima giornata portando, da subito, un ottimo risultato a casa: uno a tre in casa dell'Alessandria. Poi, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato il comunicato. Stefano Sottili saluta Viterbo dopo 8 vittorie (12 con la coppa Italia), 5 pareggi e 3 sconfitte (4 considerando la semifinale persa con il Cosenza, ma superata) con Livorno, Siena e Pro Piacenza. Le ultime prestazioni, forse per stanchezza, hanno evidenziato un calo fisico da parte di molti degli interpreti che hanno portato i gialloblu ai primi piani della classifica del girone A.

E si volta pagine, nonostante il momento sia delicato con un campionato da riprendere in mano e una finale di coppa Italia. Al suo posto arriva Giuliano Giannichedda: ex calciatore di Lazio, Udinese e Juventus su tutte. Come allenatore l'esperienza è quasi nulla. Lo scorso anno ha accompagnato l'avventura sfortunata del Racing Roma che è rimasto ultimo in classifica del proprio girone. Si è dimesso sul finale dopo aver racimolato 25 punti in 35 partite.

Ma ai gialloblu serve una nuova mano. Speriamo sia quella del mister di Pontecorvo. Giovedì il primo impegno ufficiale prima della sosta: c'è poco tempo per prepararsi, ma la società non ha voluto aspettare lo stop di Pasqua giudicando necessario il cambiamento.






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