ANNO 14 n° 107
Più debiti per le famiglie della Tuscia
Per la Cgia di Mestre l'esposizione nel 2017 è stata di oltre 17mila euro a nucleo
17/08/2018 - 02:01

VITERBO – Crescono i debiti delle famiglie nella Tuscia anche se per importi inferiori al dato medio nazionale. Se nel 2016 l’esposizione con le banche e gli istituti finanziari nel Viterbese era stata di 2.377 milioni di euro nel 2017 è salita a 2.443 milioni di euro con un incremento del 2,8 per cento. E’ quanto emerge dall’Ufficio studi della CGIA che per indebitamento medio si intende quello originato dall’accensione di mutui per l’acquisto di una abitazione, prestiti personali, prestiti contro la cessione dello stipendio, aperture di credito in conto corrente (in genere forme di credito al consumo).

Secondo la Cgia dal 2014 l’andamento è in costante crescita; in questi ultimi 3 anni il debito è aumentato di 40,6 miliardi di euro (+8,2 per cento) e in gran parte è riconducibile al fatto che gli istituti di credito sono tornati a prestare i soldi alle famiglie italiane.

Secondo l’Associazione Artigiani e Piccole Imprese Mestre, tra la fine del 2016 e la fine del 2017, ad esempio, gli impieghi bancari alle famiglie consumatrici per l’acquisto delle abitazioni sono aumentati dell’1,9 per cento, mentre i dati del credito al consumo, includendo anche le finanziarie, indicano un +8,3 per cento.

Secondo quest’analisi alla fine del 2017 le famiglie più “esposte” con le banche abitavano in Lombardia. Al primo posto quelle residenti nella provincia di Milano, con un debito di 29.595 euro; al secondo posto quelle di Monza-Brianza, con 29.078 euro e al terzo posto le residenti a Lodi, con 27.631 euro. Negli ultimi posti della graduatoria quelle famiglie residenti al Sud, come quelle di Reggio Calabria, con un debito di 10.301 euro, quelle di Vibo Valentia, con 9.411. Le famiglie meno indebitate d’Italia, infine, sono ubicate a Enna, con un “rosso” che si è attestato a 9.169 euro.

Viterbo si colloca in una posizione di media bassa classifica. Figura al 66esimo posto di una classifica di 107 posizioni con un debito che nel 2017 è stato di 17.187 euro.

“Premesso che le aree provinciali più esposte ai debiti sono quelle che registrano i livelli di reddito più elevati – segnala il segretario della CGIA Renato Mason – è evidente che anche in queste zone tra gli indebitati vi sono molti nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli. Tuttavia, le forti esposizioni bancarie di questi territori, soprattutto a fronte di significativi investimenti avvenuti in questi ultimi anni nel settore immobiliare, non destano particolari problemi che, invece, si riscontrano in altre aree del Paese, in particolar modo nel Mezzogiorno”. È altresì utile fare una riflessione sulle famiglie più disagiate: “La maggiore incidenza del debito sul reddito – conclude Zabeo – si riscontra nelle famiglie economicamente più deboli, vale a dire in quelle a rischio esclusione sociale che, statisticamente, sono tornate a crescere paurosamente, visto che gli effetti della crisi hanno accentuato, anche da noi, il divario tra poveri e ricchi”.






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