ANNO 14 n° 109
''Piscina, il Comune incassa 36mila euro d'affitto, ma ne paga 64mila di bollette''
Luigi Telli (Rifondazione comunista) chiede che la gestione torni a Palazzo dei Priori
06/06/2020 - 17:11

Riceviamo e pubblichiamo.

VITERBO - Siamo ancora in attesa di risposte alle questioni di buon senso civico che abbiamo posto a Sindaco e Giunta nei nostri comunicati del 15 maggio e del 2 giugno. Nel frattempo aggiungiamo un’altra riflessione. Proviamo a essere chiari.

La Piscina comunale è di proprietà della città, cioè è un bene comune, offre un servizio pubblico che garantisce a tutti il basilare diritto allo sport, per cui spese e ricavi dovrebbero essere trasparenti. La struttura peraltro dovrebbe essere il nostro fiore all’occhiello: sale pesi, tanti dipendenti, vasca olimpionica, volume di ingressi incoraggiante. Peccato però che sia stata data in gestione in passato a una società privata romana. Risultato? Incuria, cattiva gestione degli impianti, dipendenti senza stipendio per mesi, debiti di bilancio, licenziamenti, e soprattutto uno ''strano'' conflitto d’interessi: il gestore de facto di quella società… era un consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Passa il tempo, cambia il sindaco, la piscina resta chiusa per un po’ e poi il Comune, sempre a maggioranza di centrodestra, appalta la gestione ad un altro ente: la Federazione italiana nuoto (Fin). Strana coincidenza, anche stavolta si tratta di una società legata al centrodestra (la Fin è presieduta da Paolo Barelli, senatore di Forza Italia).

Ma la vita è piena di stranezze. Ad esempio, è vero che la Fin paga l’affitto della Piscina al Comune, ma le utenze le paghiamo noi: per cui – conti alla mano – per il solo trimestre estivo dello scorso anno il Comune ha incassato 36mila euro di affitto, ma ha pagato 64mila euro di bollette, all’incirca. Un affarone. Secondo esempio: l’accordo fra Comune e Fin prevede che alla scadenza del contratto verranno fatti i conti della serva, e se la Fin risulterà aver incassato meno di quanto ha speso, la differenza ce la metterà il Comune – cioè noi. Stiamo parlando di decine di migliaia di euro delle nostre tasse, che continuano a finire nelle tasche di società private.

Riassunto della storia: alcuni politici regalano un servizio pubblico a un privato ''amico'', affinché ci possa guadagnare su, con la garanzia che tanto le spese le pagheranno i cittadini. È il teatro dell’assurdo? No, è il Comune di Viterbo. Noi di Rifondazione Comunista siamo da sempre per la gestione diretta della Piscina da parte del Comune, con regole ferree di partecipazione, e trasparenza nelle spese e nelle assunzioni. Aspettiamo di capire da che parte siano i politici della maggioranza e quelli della cosiddetta opposizione.

Luigi Telli, Partito della Rifondazione Comunista (Sinistra Europea)

Segretario Circolo di Viterbo






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