ANNO 14 n° 115
Picchia la moglie dopo una lite, per il 32enne č l'undicesimo procedimento
Disposto l'allontanamento da casa e il divieto di avvicinamento alla compagna
L'uomo era giā finito in manette nel 2017 per riciclaggio
29/11/2019 - 03:31

VITERBO – (b.b.) Al culmine di una furibonda lite mercoledì mattina in un condominio nel quartiere di Santa Barbara, avrebbe picchiato la moglie e poi si sarebbe dato alla fuga. Raggiunto dagli uomini della volante, chiamati dalla donna, il 32enne è finito in manette. Ieri è stato processato per direttissima: il giudice ha disposto per l’uomo l’allontanamento dalla casa dove vive con la compagna e il divieto di avvicinarsi a lei a meno di 500 metri.

Il 32enne, accompagnato in aula dagli agenti della Questura, non sarebbe nuovo a comportamenti violenti: su di lui penderebbero, infatti, una decina di procedimenti per reati contro la persona. Da resistenza a pubblico ufficiale a lesioni personali. Soprattutto ai danni della compagna, con la quale porterebbe avanti una relazione scandita da litigi e violente discussioni, in più occasioni denunciate dalla donna.

Ma non solo. Nel 2017, il 32enne venne arrestato assieme ad altri sei uomini per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio: secondo l’ipotesi della Procura, intercettavano, modificavano e riscuotevano assegni intestati ad altre persone. Dai centri di smistamento di Milano, Bologna e Ravenna di Poste Italiane, la banda rubava gli assegni che enti come Inps e assicurazioni inviavano a privati cittadini per rimborsi di qualsiasi genere. Da lì, sarebbero stati spediti a Napoli dove avveniva la contraffazione: cambiato il nome del beneficiario, non rimaneva che prelevare il contante nelle banche. Specialmente sul territorio viterbese. A farlo, l'ultimo livello dell'organizzazione criminale: ragazzi di giovane età che mettevano a disposizione i loro conti correnti, ricevendo così il 10% del valore originario dell'assegno.

E per chi non rispettava i propri impegni, ritorsioni fisiche. Come sarebbe accaduto ad una prestanome nel 2016: il 32enne la riempì di calci e pugni fino a romperle il naso. Finito anche in quell’occasione in tribunale patteggiò una condanna a 6 mesi di arresto.

Ma quella è altra storia: per l'aggressione alla compagna di mercoledì scorso dovrà tornare di fronte al giudice il prossimo 13 marzo.





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