ANNO 14 n° 89
Pestaggio al camping, Questura: ''Le indagini non sono concluse''
23/08/2014 - 02:00

VITERBO – Un pugno tanto forte da farlo stramazzare a terra, quasi senza fiato. A colpire Marco Marazzi, il 19enne aggredito nella notte tra domenica e lunedì in un camping a Riva dei Tarquini, un adolescente di Roma. Si tratta di un ragazzo di diciassette anni, ospite della struttura, che è stato denunciato per lesioni gravissime all’indirizzo della Procura presso il tribunale dei minori di Roma.

Anche un altro giovanissimo (20 anni) è stato iscritto sul registro degli indagati per favoreggiamento. “Ha fornito informazioni distorte ai poliziotti”, ha spiegato il capo della Squadra mobile, Fabio Zampaglione, durante la conferenza stampa di ieri mattina.

E anche durante la raccolta delle informazioni e l’audizione dei testimone la reticenza non è stata poca. “Il fatto è successo tra le tre e le quattro di notte, era buio pesto”, hanno spiegato gli investigatori. Che, in tempi record, sono comunque a riusciti a ricostruire la dinamica di quanto accaduto quella notte. Grazie anche “al lavoro certosino dei sostituti commissari Daniela Napoli e Maurizio Menichini del Commissariato di Tarquinia”, ha sottolineato il vicequestore Zampaglione.

Marco si era introdotto all’interno del camping insieme ad altri tre amici per andare a trovare alcune ragazze che avevano conosciuto domenica sera ad una festa. Ma, quando gli animatori li avevano invitati a togliere il disturbo, i quattro ragazzi avevano iniziato a correre per la struttura facendo un chiasso spaventoso, che aveva fatto svegliare di soprassalto gli ospiti della struttura turistica.

“Al ladro, al ladro”, e i campeggiatori avevano iniziato a rincorrere i quattro ragazzi. “Tre sono riusciti a scappare, mentre il 19enne è stato aggredito”. Con calci e pugni talmente violenti da farlo finire al policlinico Gemelli in coma farmacologico.

Non tutti gli ospiti della struttura, comunque, si sono scagliati contro il 19enne. “C’è stato anche chi ha tentato di far desistere gli aggressori e chi ha chiamato i soccorsi sanitari”.

Adesso Marco sta meglio ma le indagini proseguono. “Potrebbero esserci altri responsabili”, dicono con toni sibillini dagli uffici della Questura.





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