VITERBO – Perse la vita in un drammatico incidente nel novembre del 2009, otto anni dopo è ancora fermo il processo penale. Per il centauro 37enne Roberto Piacitelli, che morì in un frontale sulla strada provinciale San Luca, sembra essere lunga la strada della giustizia e della verità. Così come per i suoi famigliari.

È il 2017 e il processo che vede alla sbarra L.F. con l’accusa di omicidio colposo, stenta a decollare. Rinvii su rinvii per i più disparati motivi, dall’assenza in aula dei testimoni e dei periti da ascoltare agli errori nelle notifiche di citazioni. Così, il processo penale a carico del conducente di una delle due macchine coinvolte nel sinistro assieme alla motocicletta, è ancora bloccato alla fase istruttoria. Dopo l’ennesimo stop di giovedì scorso, per l’assenza dei due testi, si dovrà attendere il 23 marzo per proseguire davanti al giudice monocratico Rita Cialoni.

Un imputato, L.F., e quattro parti civili, i famigliari più stretti della vittima, tra cui Andrea Piacitelli, fratello di Roberto, all’epoca dei fatti consigliere comunale di minoranza a Corchiano. Sono questi i numeri del procedimento penale per cui L.F., rinviato a giudizio nel gennaio del 2012 dal giudice per le indagini preliminari Salvatore Fanti, dovrà rispondere di omicidio colposo e lesioni personali.

Erano le 15,30 del 22 novembre 2009, quando sulla strada provinciale San Luca, che collega Vignanello a Corchiano, tre veicoli andarono a scontrarsi tra loro: un Suv Nissan, una Peugeot e una motocicletta rossa, sulla quale viaggiavano il 37enne e un suo amico. Ad avere la peggio Piacitelli che morì sul colpo, mentre per il compagno di sella si rese necessario il trasferimento in eliambulanza all’ospedale Gemelli di Roma.

Sul posto, l'immediato intervento dei sanitari del 118, dei vigili del fuoco e dei carabinieri di Civita Castellana non servì a salvare la vita all'uomo, di cui fu costatato solamente il decesso.