ANNO 14 n° 116
''Per licenziamenti
discriminatori e motivi
disciplinari resterą
in vigore l'articolo 18''
Mazzoli (Pd) assicura i sindacati
04/10/2014 - 16:16

CIVITA CASTELLANA – Alessandro Mazzoli ha partecipato all’assemblea ''Lavoro e dignità'' organizzata dalla Filctem Cgil e ha rassicurato i lavoratori. Il messaggio del deputato Pd è chiaro ''L’articolo 18 non si tocca. L’obbligo del reintegro viene mantenuto in caso di licenziamenti per discriminazioni e per motivi disciplinari. Viene invece superato qualora alla base ci fossero motivi economici. Rispetto alle settimane scorse, qualche passo avanti nella giusta direzione sull’articolo 18 è stato fatto, anche grazie al confronto serrato interno al Partito democratico. Certo, si può fare meglio e il nostro impegno sarà proprio quello di garantire la difesa dei diritti dei lavoratori, grazie alla discussione e agli emendamenti al Senato e alla Camera sul cosiddetto Jobs Act''.

Mazzoli è intervenuto all’assemblea dei lavoratori del distretto ceramico insieme al segretario generale della Cgil Viterbo Carlo D’Ubaldo, il suo omologo della Filctem-Cgil Viterbo Valentino Vargas, il segretario generale della Cgil Roma e Lazio Claudio Di Berardino, quello della Filctem Regione Lazio Ilvo Sorrentino e il segretario generale della Filctem nazionale Emilio Miceli.

Mazzoli ha ribadito l’importanza di abbandonare le politiche di austerità a livello europeo per superare la risi e rilanciare il lavoro. ''Ci avevano raccontato - ha detto il deputato - che il 2014 sarebbe stato l’anno della ripresa. In realtà, i numeri testimoniano che prosegue la recessione. Penso che il cuore dei nostri problemi sia in Europa. Se non si corregge la politica europea, non ci sono margini per costruire condizioni migliori. E infatti c’è uno scontro duro a livello europeo tra due concezioni diametralmente opposte: quella del Pd per cui occorre tornare a investire, e l’altra basata solo sull’austerity. La crisi è di domanda, non di offerta. A livello italiano, ricordo il provvedimento degli 80 euro che non è risolutivo ma è un’indicazione per aiutare il potere d’acquisto''.

Mazzoli ha quindi affrontato la tematica della riforma del mercato del lavoro. ''Ho sempre creduto – ha detto - che le regole non producano nuova occupazione. Non è cambiando le regole che si crea nuovo lavoro. Ma è anche vero che il mercato del lavoro è cambiato nel tempo e le norme vanno aggiornate proprio per garantire i diritti dei lavoratori. La riforma riordina la disciplina degli ammortizzatori sociali con un miliardo e mezzo aggiuntivo rispetto alle risorse già stanziate, il riordino delle forme contrattuali, il sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Il riordino delle forme contrattuali è necessario: al momento ne esistono 46, ed è assurdo. L’introduzione del contratto a tempo indeterminato con tutele crescenti per i nuovi assunti e del compenso orario minimo nei settori non regolati da contratti collettivi è fondamentale per garantire i diritti di chi finora non ne ha avuto, soprattutto i giovani''.

''Ricordo – ha continuato – che l’articolo 18 è stato modificato nel 2012 dall’allora ministro Fornero. Dalle statistiche, dopo questa riforma, si evince che in un semestre le conciliazioni sono passate da 1.800 a 10mila e nel 2014 il 50% sono andate a buon fine. E’ un’operazione che ha dato alcuni risultati su cui ragionare per apportare correzioni necessarie. Lo statuto dei lavoratori risale agli anni ’70 ed era costruito su una realtà diversa, cucita su chi faceva lo stesso lavoro tutta la vita. Quindi una riforma del mercato del lavoro è necessaria per adeguarla alla situazione attuale e dare finalmente tutele anche ai giovani e a chi passa da un posto di lavoro all’altro. Continueremo la battaglia sui diritti. Tanto che il presidente Renzi, anche a fronte delle pressioni interne al Pd, in direzione ha proposto la riapertura del confronto con i sindacati''.

''Su Civita Castellana – ha concluso Mazzoli – ricordo alcuni interventi normativi come l’eco bonus, l’accesso al credito e le agevolazioni energetiche adottati dal Governo. Questi rappresentano il punto di riferimento su cui orientarsi nei prossimi mesi''.







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