ANNO 14 n° 116
Pasqua 2015, Peparello: ''Timidi segnali di ripresa
per il settore turistico''
''Si punti sulle eccellenze locali'
04/04/2015 - 02:01

VITERBO - L'Italia destinazione preferita per i vacanzieri che viaggeranno nel periodo di Pasqua, pochi quelli che si recheranno all'estero. Cresce l'ottimismo degli italiani: secondo il 44% dei nostri connazionali si sta per aprire una stagione migliore per l'economcia, il lavoro e i consumi. E' quanto emerge dal consueto sondaggio sui consumi e le vacanze nel periodo pasquale condotto da Confesercenti e Swg in occasione del periodo pasquale.

L'aumento di fiducia non si è ancora trasmesso ai consumi: due italiani su tre (il 67%) lascieranno la spesa invariata mentre solo il 14% ha segnalato l'intenzione di aumentarla.

Ma la crisi non è ancora alle spalle con una percentuale ancora elevata (il 18%) di persone che riduranno la spesa. Anche sul fronte dei viaggi si rileva ancora poco movimento.

Secondo il sondaggio Confesercenti e Swg, infatti, il 26% andrà in vacanza meno rispetto all'anno scorso ma con un aumento della spesa: il 60% sborserà oltre 250 euro per la sua vacanze di quest’anno, il 65% manterrà invariata la spesa rispetto al 2014.

Tra quelli in partenza cresce la percentuale di coloro che sceglierenna una meta italiana (ben l' 88%). Destinazioni estere solo per il 12% dei partenti per ragioni legate forse non solo al budget, sempre più ristretto, ma anche al rischio terrorismo. Per l'estero le mete preferite dagli italiani sono in prevalenza quelle a lungo raggio come Caraibi e l'Isola di Mauritius, mentre per chi punterà sull'Europa le scelte cadono principalmente su grandi città come Parigi, Barcellona e Londra.

L’alloggio preferito rimane di gran lunga l’albergo, che totalizza il 30% delle preferenze. Seguono Bed and Breakfast, scelto dal 16% degli intervistati, e la casa vacanza (15%). A seguire le strutture en plein air come agriturismi e campeggi. Sempre forte la presenza, in questo periodo, dei camperisti.

''Per quanto riguarda la provincia di Viterbo e, in generale, le province laziali – sostiene Vincenzo Peparello, responsabile area turismo regionale e coordinatore Assoturismo della provincia di Viterbo – segnali positivi arrivano sia dai residenti nel Lazio che dai turisti rispetto al turismo enogastronomico, legato alle eccellenze del territorio che, appunto, risponde positivamente ad una domanda crescente di persone, sicuramente più oculate nei propri acquisti ma attente anche alla qualità e genuinità dei prodotti nel rapporto prezzo/qualità''.

Secondo il sondaggio Fiesa Confesercenti – la Federazione del settore alimentazione - , si prevedono cali di consumo sulle carni ovine specie al centro nord, mentre i prezzi all'ingrosso ricalcano quelli 2014, circa 8/10€ al Kg per il nazionale, bene invece le carni avicunicole e vitelle.

Stabile con tendenze verso la crescita il manzo, specie di qualità (chianina e marchigiana). Per quanto riuarda la carne suina, sia da trasformazione che da taglio in aumento le porchette, specie le piccole. Sull'agnello, si registrerà una forte importazione di carni dall'estero (Romania, Ungheria e Macedonia), solo a vantaggio della Gdo.

Tutt'altro discorso qualitativo sugli agnelli nazionali che saranno esaltati dall'origine sull'etichetta. In crescita i dolci, quelli artigianali di qualità o comunque lavorati a mano ma crescono molto anche i dolci preparati in casa. Bene l'ortofrutta con i prodotti stagionali e nazionali. Il consumo del pesce, a parte le usanze regionali, la farà da padrone sulle tavole della penisola. Stabili, come da stagione, formaggi e salumi.

In definitiva i consumatori stanno facendo molta attenzione ai livelli qualitativi, alle informazioni in etichetta e ai prodotti del territorio. Infatti, sale la percentuale di quanti sono disposti a spendere in più per le eccelenze enogastronomiche, come rileva la crescita delle quote di mercato dei nostri vini ma anche quelle legate all'agroalimentare di qualità.

''Inoltre – aggiunge Peparello – la strategia del marketing orientato, frutto di partenariati pubblico-privato e, per quanto ci riguarda, il sistema delle Camere di Commercio, Unioncamere Lazio, Provincia, Comuni ed associazioni di categoria si sta rilevando vincente, soprattutto quello di puntare sul turismo enogastronomico che sta recuperando quote di mercato rispetto ad altri comparti in crisi. Penso alle iniziative come il Buy Lazio ed il Visituscia, workshop turistici che hanno portato negli ultimi cinque anni nella nostra provincia un migliaio di operatori professionali provenienti da tutto il mondo a conoscere ed acquistare i nostri prodotti turistici con una ricaduta eccezionale tanto da incrementare di circa il 30% a presenza dell'offerta del Lazio e della Tuscia nei cataloghi delle compagnie dei buyers invitati. Per questo, Expo 2015 deve rappresentare per il nostro territorio un appuntamento e un investimento importante per i prossimi anni.

''Un invito – conclude Peparello – ai consumatori di orientare la propria spesa sulle nostre eccellenze agroalimentari per quanto riguarda le carni, i formaggi, i salumi ed i dolci tradizionali del periodo ma anche per gli abbinamenti nei pranzi e cene delle festività con eccellenti produzioni enologiche non trascurando gli oli extra vergine di oliva Dop Canino e Tuscia ma in generale tutte le nostre produzioni Doc, Dop e IGT. Questo anche per una ripresa economica legata alle nostre tradizioni e produzioni agroalimentari di qualità con una ricaduta positiva sull'attuale forza lavorativa ma soprattutto per un ricambio generazionale in termini di occupazione giovanile.






Facebook Twitter Rss