ANNO 14 n° 79
Parte dalla Tuscia una ricerca innovativa su tempo, danza e musica
L'insegnante viterbese Elisa Anzellotti brilla al convegno internazionale di Amburgo con una performance presentata in Svizzera
07/12/2019 - 06:53

VITERBO - (MDL) - Parte dalla Tuscia e arriva sino ad Amburgo, passando per la Svizzera la performance di Elisa Anzellotti, insegnante di danza e ricercatrice, che si interroga sul tempo in relazione alla danza, alla musica e alla fotografia. Che cosa accade quando sul palco vanno in scena contemporaneamente danza e musica, interviene il fotografo e ferma l'attimo? Che cosa percepisce lo spettatore? E se, mentre è attento a guardare lo spettacolo di danza, il fotografo proietta contemporaneamente le foto scattate poco prima sul palco, lo spettatore continua a seguire la danza, si concentra sulle foto, riconosce l'attimo immortalato poco prima dal fotografo? A questi interrogativi ha cercato di rispondere Elisa Anzellotti con la sua performance.

Una ricerca innovativa la sua che ha attratto gli organizzatori del convegno internazionale ''Times changes in experiences of music and dance'' che l'hanno voluta nell'appuntamento che si è tenuto a fine novembre ad Amburgo nella sezione ''poster''. Da ricercatrice indipendente ha presentato la performance con la quale nel 2014 in Svizzera aveva partecipato al Ticino Dance Festival. La performance, realizzata insieme al fotografo Alfano con le musiche di Zeno Gabaglio, mette in discussione la percezione del tempo in una attuazione artistica.

''La performance stessa – spiega Elisa Anzellotti - voleva fare una sorta di provocazione perché iniziava con la musica, arrivava la danza, tutto improvvisato, poi entrava il fotografo che interagiva con la danzatrice e con il musicista stesso. Usciva il fotografo e poco dopo proiettava le fotografie che aveva appena fatto qualche istante prima, con la danzatrice in scena. Il pubblico quindi doveva scegliere se concentrarsi su quello che stava avvenendo sul palco, sulle foto e se riconosceva nelle foto ciò che aveva appena vissuto. E' stata fatta due volte.

La performance – continua Elisa Anzellotti - nasce da una ricerca scientifica, estetico-filosofica che si spinge fino all'antica Grecia, al concetto di Kronos tempo lineare, che si contrappone a quello di Kairos, il momento opportuno ossia l'attimo da cogliere al volo. Questi aspetti possono essere applicati alle arti soprattutto in questa interazione: nel momento in cui si assiste a un'arte effimera che finisce nel momento in cui si svolge. Se lo spettatore non vive quel momento con l'artista, non lo può più vivere. Anche se ci sono riprese e fotografie è un modo di vivere diverso quel evento''.

Elisa Anzellotti è una storica dell'arte medievale, laureata all'università della Tuscia, ha svolto un dottorato di ricerca all'università di Parigi proprio sulla tematica della danza e beni culturali immateriali e quindi sulla conservazione della memoria di questo tipo di beni che non hanno un oggetto. Al di fuori dell'università continua questa ricerca così come continua a coltivare la passione per la danza. Insegna infatti danza ventre, flamenco e danze popolari.






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