ANNO 14 n° 116
Parte da Viterbo
il Progetto Diabete
Presentata la rete specialistica
della Asl al servizio del paziente
25/02/2015 - 16:52

VITERBO - Un progetto che ha come obiettivo lo sviluppo di una rete di assistenza per seguire i diabetici, offrendo servizi che abbiano come punto fisso la centralità del paziente.

Si chiama Progetto Diabete ed è stato presentato stamattina dalla Asl alla Cittadella della salute di via Enrico Fermi, a Viterbo, con la partecipazione del commissario straordinario Luigi Macchitella, dell direttore sanitario Antonio Bray, del direttore amministrativo Daniela Donetti, del responsabile nazionale dei centri Acismom Mauro Ragonese, dei referenti aziendali per il diabete Claudia Arnaldi e Claudio Grande, del segretario provinciale Fimmg Luciano Sordini e del presidente Coordinamento regionale persone con diabete Lina delle Monache.

La rete è costituita da un centro diabetologico di secondo livello a Viterbo, che oltre all'assistenza base offre anche attività di pediatria, un ambulatorio di diabete gravidanza, monitoraggio continuo della glicemia e terapia con microinfusione, e dai centri di primo livello di Civita Castellana, Acquapendente e Tarquinia.

''Questa è la prima Asl che avvia una gestione integrata - spiega Claudia Arnaldi - un progetto che coinvolge 40 medici e nel quale un ruolo chiave lo riveste l'informatizzazione, la gestione online dei dati. Grazie alla cartella Mystar connect, messa a disposizione di ogni medico di base grazie al programma Quick Diabete, si può infatti accedere alle informazioni sui pazienti da qualsiasi ambulatorio. Diventa così possibile gestire una quota consistente di pazienti, soprattutto adulti, principalmente attraverso il medico di base, accedendo al centro specialistico occasionalmente. Medico di base e specialista condividono così un percorso comune''.

Un progetto che permette ai medici di condividere tra loro ogni passo della terapia, creando un sistema in cui è il dottore a recarsi dal paziente e non viceversa.

''Un netto cambiamento di mentalità - prosegue Lina Delle Monache - la persona diabetica è coinvolta in un progetto di cura con obiettivi chiari e comprensibili. Una politica sanitaria innovativa che, in un colpo solo, riduce i costi, evitando ad esempio l'inutile duplicazione di esami costosi, e migliora la qualità della vita del paziente. Un programma pilota che sarà monitorato e diventerà un riferimento per tutta la Regione Lazio''.

Un passo importante nell'affrontare una patologia che continua ad avere un'incidenza importante sulla popolazione italiana: nel Lazio le persone che soffrono di diabete sono 350.000, con circa 50/60 mila diabetici sommersi (persone alle quali non è ancora stata diagnosticata la malattia). Numeri che in Italia ammontano, complessivamente, a tre milioni di persone, con un aumento di casi registrati negli ultimi anni.






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