VITORCHIANO - Parlaci di calcio prof.: è questo il titolo dell’incontro con Nicola Bottiglieri - già professore ordinario di Lingua e letteratura ispanoamericane e di letteratura dello sport presso l’Università degli Studi di Cassino - che si terrà nella sala consiliare del Comune di Vitorchiano giovedì 5 dicembre alle ore 18.
Organizzato dal Napoli Club Vitorchiano e patrocinato dal Comune, grazie alla disponibilità dell’attivissimo sindaco Ruggiero Grassotti, l’evento vuole contribuire a liberare il calcio dai confini stretti del rettangolo di gioco. Questo sport, forse il più amato e seguito al mondo, non solo ha un’anima interclassista, pur avendo un’origine decisamente popolare, ma come diceva il Premio Nobel Jean Paul Sartre, è anche “una metafora della vita”.
Partendo da questa considerazione e dall’interesse che scrittori ed intellettuali hanno da sempre coltivato per il gioco del calcio, l’incontro con il professor Nicola Bottiglieri intende verificare la misura del reciproco condizionamento e l’interconnessione che questo sport ha con la società. Specie in un tempo come il nostro nel quale sono venuti a mancare i grandi valori (famiglia, patria, religione, ideologie, etc.) su cui si sono rette le precedenti organizzazioni sociali.
Il calcio, infatti, è divenuto il veicolo espressivo del malessere, ma anche della gioia e della passione che giace nel fondo di ogni uomo. Ed è per questo che la ritualità che accompagna una partita, l’attesa spasmodica dei tifosi, la delusione o la felicità che seguono i novanta minuti, costituiscono una sorta di termometro che permette a sociologi, scrittori ed intellettuali, in generale, di comprendere e interpretare il proprio tempo.
Passa da questo approfondimento anche ogni possibilità di bloccare l’ignobile violenza negli stadi, che spesso oscura la magia raccolta in una partita di calcio.