ANNO 14 n° 109
Pale eoliche, per ora è un giallo
Mazzola minimizza: ''Pratica vecchia''
Ma Bartolacci vuole vedere le carte
19/04/2016 - 02:00

di Eleonora Celestini

TUSCANIA - Tanto rumore per nulla? Almeno per il moneto parrebbe di sì. Dalle pale eoliche ai mulini a vento il passo sembra essere stato breve, ma stando a quanto emerge dalle stanze della Provincia di Viterbo attualmente non esiste in effetti alcun allarme ambientale. Un allarme che domenica scorsa era stato lanciato dal noto critico d'arte Vittorio Sgarbi, che in una nota, poi riportata anche sui suoi profili social ufficiali, aveva posto l’attenzione sul rischio della realizzazione di un parco eolico nelle località Paiano-Montebello e Roccaccia, zone limitrofe sul territorio dei comuni, rispettivamente, di Tuscania e di Tarquinia. Immediata, a seguito dell'intervento di Sgarbi - che aveva urlato allo scandalo per un'iniziativa che a suo parere avrebbe devastato un'area tra le più belle d'Italia - la reazione allarmata del sindaco del Comune di Tuscania, Fabio Bartolacci, colto di sorpresa dalla notizia della convocazione della Conferenza dei servizi per il prossimo 5 maggio in Provincia e deciso a chiedere tutta la documentazione necessaria sulla pratica che dovrà essere analizzata.

La Conferenza dei servizi convocata a Palazzo Gentili riguarderebbe, però, una proposta non nuova, ma ormai datata e presentata a via Saffi nel 2014, per la realizzazione di un parco eolico con 36 torri tra Tuscania e Tarquinia su cui le istituzioni che compongono il tavolo tecnico hanno sì espresso parere contrario, ma senza mai portare a compimento l’iter burocratico. Per lo meno questo è quello che sostiene il presidente della Provincia di Viterbo e sindaco di Tarquinia, Mauro Mazzola. ''Non c'è nessun allarme, si tratta solo di una vecchia pratica - spiega Mazzola -, che risale a due anni fa e non è stata mai chiusa. Ma l'iter va concluso, ed ecco perché è stata convocata la riunione del 5 maggio prossimo, per chiuderla definitivamente una volta per tutte. Così almeno mi ha riferito il dirigente di Palazzo Gentili, che conosce la questione. Non credo ci siano problemi, i pareri sono tutti contrari, anche quello della Regione Lazio, perciò la realizzazione del parco eolico non esiste. Si tratta solo di una mera questione tecnica che va archiviata, nessun allarme''.

La società che presentò il progetto per la realizzazione di 36 torri - da 120 metri di altezza e con una potenza di 2 mega l'una - nella zona Paieto-Montebello e Roccaccia (due aree comunali distinte ma comunque contigue) è la Windmanagement Tuscania-Tarquinia srl, con sede a Rovigo. La stessa società che vanterebbe un'autorizzazione rilasciata un decennio fa. La riunione della Conferenza dei servizi, il cui iter secondo Mazzola non fu mai portato a compimento, in quell'occasione fece registrare il parere contrario della Provincia, della Regione Lazio e dei Comuni interessati.

Del fatto che si tratti solo della conclusione di una pratica, però, non è affatto convinto il sindaco di Tuscania, Fabio Bartolacci, convocato sabato scorso via mail in Conferenza dei servizi per il prossimo 5 maggio. ''Domani (oggi, ndr) presenterò in Provincia un'istanza di accesso agli atti – spiega – perché voglio vedere chiaro in una vicenda che ancora risulta fumosa. Il Comune di Tuscania è contrario alla realizzazione di un parco eolico a Montebello e crediamo che se su questo tema si è scomodato anche un personaggio del calibro di Vittorio Sgarbi non sia poi tutto così semplice come si vuol far credere. Ho idea di studiare bene tutti gli atti e i documenti”.

Bartolacci ripercorre la storia recente dell'ipotesi parco eolico tra Tuscania e Tarquinia. ''Nel 2014 – ricorda il primo cittadino, che allora era stato appena eletto sindaco – noi ci opponemmo e non se ne fece niente, perché ci sarebbe voluta una variante al progetto, dato che le 36 pale che avrebbero composto il parco erano alte 180 e non 120 metri e che la ditta aveva richiesto di istallare apparecchi da 3 mega e non più da 2, come invece inizialmente previsto. In Conferenza dei servizi alla fine anche la Regione Lazio allora votò contro''. In quel frangente, la Windmanagement Viterbo, società anch’essa con sede a Rovigo e ''gemella'' della Windmanagement Tuscania-Tarquinia, presentò contestualmente un altro progetto al Comune del capoluogo del Tuscia per realizzare ulteriori sei torri eoliche a Viterbo, in località Pantacciano, proprio sul confine col territorio di Tuscania. Anche in quel caso, però, all’istanza della società non fu dato seguito. Non è al momento possibile sapere se la conclusione dell'iter per la proposta di creazione del parco eolico del 2014 possa a questo punto rappresentare il preludio della presentazione, magari da parte della stessa Windmanagement, in un futuro più o meno prossimo di un altro progetto analogo, riveduto e corretto.

Bartolacci, in ogni caso, continua a sostenere la contrarietà della sua amministrazione non di per sé allo sfruttamento delle energie rinnovabili, ma al sorgere di strutture impattanti in zone di grande rilievo ambientale e a forte vocazione turistica. ''In Comune abbiamo approvato una delibera quadro che riserva a queste iniziative una parte di territorio – spiega -, nell’area limitrofa a Piansano, dove già esiste un impianto eolico simile. Ma qui si tratterebbe di costruire un sostanzioso numero di torri alte 120 metri in mezzo ad un paesaggio meraviglioso, tra le due strade che portano verso il mare, in un'area ambientale bellissima dove ci sono tante aziende agrituristiche e diverse attività ricettive. E' assurdo”.

''Vittorio Sgarbi ha sempre avuto a cuore la vicenda delle pale eoliche tra Tuscania e Tarquinia – conclude Bartolacci -, si è schierato contro questa ipotesi ogni volta che negli anni qualcuno l'ha tirata fuori. Ha a cuore la bellezza del nostro territorio e si espone i prima persona per difenderla, è una delle persone che sicuramente fanno di più per preservarla. Mi pare strano che si sia mosso in maniera così decisa se si tratta davvero solo di chiudere una pratica''.

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