ANNO 14 n° 107
Palazzo dei Prior, la differenziata non decolla ma s'allarga
20/01/2014 - 13:22

VITERBO – Prima notizia: tra qualche tempo i viterbesi avranno un contenitore in più nel kit per la raccolta differenziata. Quello per i rifiuti umidi, che sarà a disposizione in anticipo già a marzo, rispetto ai sei mesi previsti. “Merito anche delle sollecitazioni della stampa – ha ammesso il sindaco Michelini – Un passo avanti che consentirà al Comune di risparmiare l'8.45 per cento sul contratto con Viterbo Ambiente”.

Seconda notizia: a sei mesi dall'avvio della differenziata anche nelle zone fuori le mura, e ad un mese dalla copertura totale di tutto il territorio comunale, la percentuale di rifiuti differenziati sul totale è ancora bassa, troppo bassa: “Siamo sul 22, 23 per cento” ammette il responsabile del sesto settore, l'ingegnere Ernesto Dello Vicario. Colpa di una campagna informativa non certo capillare, magari, ma colpa anche di quei cittadini che ancora non vogliono piegarsi ai doveri del nuovo sistema. “Su questa percentuale – precisa Dello Vicario – influiscono anche tutti quegli utenti che vanno a depositare i loro rifiuti nelle isole di prossimità. Che non servono come rifugio per chi non vuole fare la differenziata, ma per le persone che abitano in zone non servite”.

E qui entriamo nella vera ragione della convocazione della conferenza stampa di stamane a palazzo dei Priori: la possibile rimodulazione e modifica del contratto con Viterbo Ambiente, così come concepito e approvato su indicazione del consiglio comunale. “Ci sono delle aree agricole che agricole non sono più – spiega il sindaco Michelini – Ora sono quasi zone residenziali, a media densità abitativa, e dunque stiamo pensando seriamente di individuarle, censirle e poi assorbire anch'esse nella raccolta differenziata, perché stiamo vedendo che le isole di prossimità non bastano più a coprire certe zone ricche di abitazioni e di residenti”. Il monitoraggio dei tecnici comunali – con foto e sistema Gps e in futuro anche con le telecamere -, oltre alle segnalazioni alla stessa stampa o agli uffici, è servito infatti a mettere in luce alcune situazioni al limite della sopportazione e anche della decenza. Da Ponte di Cetti a strada Monte Pizzo, da Monterazzano a strada Pian Del Cerro, da Tobia a San Martino: isole di prossimità esauste perché cariche dei rifiuti degli abitanti e degli incivili “in trasferta” dalla città.

“Stiamo parlando di un migliaio di utenze che potrebbero passare al porta a porta, sulle tremila globali schedate come agricole – ha aggiunto l'assessore Raffaela Saraconi, spesso attaccata con violenza sul tema e difesa anche oggi dal sindaco – Non nego che i problemi ci sono stati e continuano ad esserci, ma da parte nostra c'è sempre la massima disponibilità a risolverli, insieme ai cittadini”.

Un ulteriore scoperta interessante è la discrepanza di circa il 15 per cento tra gli utenti che pagano la Tarsu e quelli che hanno ricevuto il kit della differenziata. “Non sono evasori – ammorbidisce Michelini – Semmai sono non censiti, anche perché l'ultimo censimento in questo senso è di 18 anni fa, quello del Custer. Molti di loro non erano mai stati neanche avvertiti. Cercheremo di sanare presto questa anomalia”.

Di certo, la strada verso una differenziata perfetta è ancora lunga e piena di dolori. E di odori.





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