ANNO 14 n° 116
Palazzo Baronale
Sipicciano: concluso restauro affreschi
Risalgono alla seconda metą del '500
26/07/2012 - 04:00

VITERBO - A distanza di un anno dall’inizio dell’intervento, il restauro degli affreschi del Palazzo Baronale di Sipicciano, è stato completato. I lavori di recupero sono stati eseguiti da Rossano Pizzinelli, che già agli inizi degli anni ’90 aveva curato il recupero degli affreschi della Cappella Baglioni.

La scoperta è stata fatta nel 2003 dal ricercatore e storico locale Claudio Mancini che, in un archivio umbro, ha rinvenuto la commissione di Alberto Baglioni (esponente illustre della famiglia Baglioni, conosciuta nella Teverina per aver dominato sul ricco feudo composto dai territori di Castel di Piero, Graffignano e Sipicciano) al pittore viterbese Orazio Bernardo, nella quale chiedeva di realizzare una serie di raffigurazioni celebrative della Famiglia alte “sei palmi” lungo l’intero perimetro superiore dell’aula magna del suo palazzo di Sipicciano.

Il contratto, datato 11 maggio 1577, prevedeva la realizzazione dell’opera per un prezzo complessivo di 34 scudi, da eseguire prendendo a modello gli affreschi e i fregi presenti ad Amelia nel palazzo Cansacchi, proprietà dell’omonima famiglia amerina, con la quale Alberto Baglioni aveva strette relazioni.

Gli affreschi rinvenuti formano una fascia che corre lungo l’intero perimetro superiore dell’aula magna del Palazzo Baronale, sotto il soffitto di legno a cassettoni recentemente restaurato.

 Le raffigurazioni di paesaggi, animali fantastici e figure allegoriche con alcune iscrizioni latine sono interrotte, al centro di ogni parete della sala, da quattro medaglioni ognuno dei quali incornicia il volto di un personaggio maschile, compreso quello del committente. Agli angoli i putti sorreggono gli emblemi araldici della famiglia. I colori caldi e vivi e le figure umane con una marcata stilizzazione al limite del grottesco, collocano perfettamente gli affreschi nella produzione tardo manieristica che, nella seconda metà del ‘500, è molto fiorente in area viterbese. Alla ricerca e alla lettura dei documenti di archivio di Claudio Mancini, si è aggiunto l’impegno per il reperimento dei fondi e la cura dei rapporti con il Ministero per i Beni Culturali di Stefania Profili e il contributo dell’università Agraria di Sipicciano (proprietaria del palazzo) che ha reso possibile la gestione del finanziamento Arcus (Società per lo sviluppo dell'arte, della cultura e dello spettacolo).

 

 

 

 






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