ANNO 14 n° 89
La banda si gioca la carta del riesame
Interrogatorio di garanzia per l'ultimo arrestato che si dichiara innocente
31/03/2015 - 10:04

VITERBO - Operazione Family, quasi tutti i membri della banda chiedono il riesame. Sei componenti del gruppo, accusato di una serie di furti all’interno di autovetture e negozi, hanno deciso di passare per il tribunale della libertà. L’unica che ne è fuori è la 28enne Evelin Hudorovich, l’unica in stato di libertà e sottoposta all’obbligo di dimora.

Gli altri sono le coppie composte da Alessio Denocenti e Priscilla Esposito, Valentino Germani e Daiana Esposito e il più giovane (27 anni) Cristopher Esposito. Intanto ieri è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Francesco Rigato, il 28enne Mauro Denocenti. Si tratta dell’ultimo arrestato dagli uomini della squadra mobile, che hanno condotto l’operazione.

Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per l’avvocato difensore Franco Taurchini ci sarebbe anche una carenza di indizi a suo carico e lo stesso ha dichiarato di non trovarsi a Viterbo nei giorni del furto che gli viene contestato. Si tratta del furto di 1500 euro, all’interno di un portafoglio lasciato in macchina da una signora.

Il Denocenti non è stato colto sul fatto, ma contro di lui c’è la parola d’un testimone. L’uomo in questione però avrebbe visto il presunto autore del furto soltanto di sfuggita e mentre si trovava in auto.

La banda avrebbe messo a segno almeno cinque colpi, da cui hanno ricavato oltre 5mila euro tra contanti e prelievi al bancomat, ma è pressoché certo che potrebbero essere molti di più. Il modus operandi della famiglia specializzata in furti lampo, sgominata nei giorni scorsi in un blitz della squadra Mobile di Viterbo, infatti, è stato riscontrato dagli inquirenti in decine di altre denunce sporte da cittadini e da commercianti derubati.

Cinque gli episodi contestati ai sette indagati. Due furti di portafogli lasciati all’interno delle auto parcheggiate dai malcapitati per un bottino totale di oltre 2mila euro; un colpo di 400 euro messo a segno in un negozio del centro di Viterbo dopo aver abilmente distratto la commessa con chiacchiere e informazioni sulla merce e due prelievi da 750 euro ciascuno con le carte di credito trovate nelle borse





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