ANNO 14 n° 116
Operazione Babele,
sì alle intercettazioni
Autorizzato l’uso delle trascrizioni per il processo. Si torna in aula a luglio
23/09/2016 - 16:09

VITERBO – Sì alle intercettazioni telefoniche. È quanto deciso stamattina dal giudice monocratico Silvia Mattei, in merito al processo per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti derivato dall’operazione Babele, che, nella notte del 19 maggio 2014 portò all’arresto di 32 persone, tutte provenienti dal Nord africa e dalla Repubblica Dominicana.

Nel corso del processo penale, che solamente a luglio vedrà sfilare in aula i primi testimoni del pubblico ministero, si potrà quindi fare riferimento a tutte quelle comunicazioni telefoniche, che, nel corso delle indagini, sono state intercettate e registrate dagli inquirenti. Una piccola, grande vittoria per l’accusa. Di certo, un grave colpo per le difese, che speravano di mettere fuorigioco le prove-chiave a carico dei loro assistiti. Niente da fare: nonostante manchino all’appello due cd, il giudice ha stabilito che le restanti tracce audio potranno essere utilizzate. E così sarà.

Feliz Castillo, Ivan Morales, Delgadillo Vargas, Hernandes Santo e Hernandez Angela, unici imputati finiti a giudizio, dopo una valanga di patteggiamenti in sede di indagine preliminare, finirono in manette nel maggio del 2014, a seguito di un’accurata e lunga indagine portata avanti quattro mani dai carabinieri e dalla guardia di finanza di Viterbo . Su di loro l’accusa di produzione, detenzione e traffico di sostanze stupefacenti, che si sarebbe snodata su tutta la città di Viterbo, in particolare nel centro storico.

Si tornerà in aula il 5 luglio 2017. Verranno ascoltati i primi testimoni del pubblico ministero.






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