ANNO 14 n° 79
Omicidio Meredith, Guede: ''Così la verità non si troverà mai''
L'ivoriano scrive dal carcere di Viterbo
03/11/2013 - 04:01

VITERBO - ‘'Io sarei un bugiardo, questo dicono i giudici, ma allora la verità qual è?’’. La domanda l’ha scritta Rudy Guede, e l’ha scritta da Viterbo, dal carcere di Mammagialla, dove è rinchiuso da tempo. Il giovane ivoriano sta scontando infatti una pena di 16 anni per l'omicidio di Meredith Kercher, a Perugia. La lettera è stata mostrata l’altra sera a Quarto Grado, il programma di Mediaset, condotto da Gianluigi Nuzzi.

‘’Gli stessi giudici che non mi hanno voluto credere - continua la lettera - dicono che io non ho ucciso Meredith, non ho rubato e non ho fatto nessuna simulazione. Voglio evidenziare che chi ha commesso questo terribile fatto è ancora in libertà, che ad oggi purtroppo la verità non è stata ancora raggiunta e che mai si troverà, se si continuerà a sentire gente come Mario Alessi ed altri come lui'. Mario Alessi, cioè l’assassino del piccolo Tommy, che per un lungo periodo era stato rinchiuso pure lui a Viterbo e che da Mammagialla aveva dichiarato di aver saputo dallo stesso Guede che ad uccidere Meredith era stato un altro uomo, rimasto sconosciuto alle indagini. Dopo quelle esternazioni, Alessi fu trasferito al carcere di Parma.

'In questi ultimi giorni - prosegue - non ho fatto altro che sentire una distorta interpretazione dei fatti che riguardano la vicenda di Perugia, ma soprattutto una deformazione della mia persona e del mio carattere'. ‘’Mi sono sempre sforzato di dire quello che in quella tragica sera ho visto e sentito - scrive ancora Guede - senza calunniare nessuno e senza accusare innocenti. La verità la deve cercare la giustizia e non io, non ci sarà però verità per Meredith finché si parlerà di violenza sessuale, reato che non ho mai commesso e che i medici legali escludono’’. ‘’Questa è una vicenda di dolore - commenta infine - chi ne parla non deve mai dimenticarselo’’.





Facebook Twitter Rss