ANNO 14 n° 111
Omicidio Giuseppina Casasole, è il giorno dell'incidente probatorio
Verrà discussa questa mattina la perizia psichiatrica disposta su Samuele Viale
24/10/2017 - 06:54

VITERBO - Omicidio di Giuseppina Casasole, è il giorno dell'incidente probatorio per Samuele Viale. Sarà discussa questa mattina, davanti al gip Emanuela Dufour, la perizia psichiatrica per valutare se il 19enne fosse in grado di intendere e di volere al momento del presunto omicidio della 59enne viterbese, trovata cadavere la notte del 30 maggio ai piedi di una scarpata a Limone Piemonte (Cuneo).

L'operaio si trova rinchiuso nel carcere ''Le Vallette'' di Torino dal 7 giugno scorso, giorno in cui in cui si è auto-accusato del delitto. La relazione medica - depositata venerdì scorso - servirà al giudice anche per valutare l'attendibilità della confessione resa da Viale ai carabinieri. I militari lo avevano trovato al reparto Psichiatria dell'ospedale di Cuneo, dove era ricoverato da quattro giorni. A portarlo lì, in stato confusionale, gli agenti della polizia di frontiera, allertati la sera dell'omicidio dal padre preoccupato per non averlo visto rientrare a casa.

''Voglio togliermi un grande peso dalla coscienza – aveva dichiarato il giovane operaio al maresciallo Federico Fontana - Sono stato io. L'ho vista raccogliere fiori e le ho dato un calcio nella schiena facendola precipitare dal burrone. Qualche giorno prima avevo preso una dose di Lsd – aveva ammesso - : sentivo ancora voci, avevo visioni e una musica mi diceva di farlo''.

Una versione che sembra però poco credibile per gli inquirenti, per una serie di elementi. Primo, dagli esiti dell'autopsia è emerso che ad uccidere Giuseppina Casasole non è stata la caduta dalla scarpata ma un colpo violento sferratole alla testa. Dubbi anche sullo stato ''alterato'' del giovane: gli esami tossicologici hanno appurato che non faceva uso abitudinario di sostanze, sia stupefacienti sia alcoliche.

''Non ricordo nulla di quella notte. So che il sabato prima ho bevuto due bottiglie di vino, ma poi ho un vuoto di memoria'' ha risposto al pm Carla Longo, durante un successivo interrogatorio avvenuto il 7 settembre scorso. Possono due bottiglie di vino, bevute tre giorni prima, far dimenticare un omicidio? Certo è che quella sera del 30 maggio lui e Giuseppina Casasole si sono incontrati, come testimoniano le tracce biologiche rinvenute sui vestiti di Viale e sotto le unghie della povera viterbese.

''Sono convinto che quel giorno non fosse capace di intendere e di volere'' ha dichiarato a La Stampa il suo avvocato. ''Sostiene di non ricordare nulla di quella settimana, e permangono molte incongruenze sulla prima confessione. Ora si tratta di capire la sua patologia. Lui - ha concluso il difensore - è disponibile ad essere aiutato''.





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