ANNO 14 n° 115
Oltre cinquanta rapine, la banda di Ignazio Salone a processo
Ieri la prima udienza: l’accusa pronta ad ascoltare in aula 60 testimoni
21/02/2019 - 06:23

VITERBO – (b.b.) Circa 60 testimoni, tra vittime e persone informate sui fatti. È foltissima la lista depositata ieri dal pubblico ministero Michele Adragna durante la prima udienza di ammissione prove a carico della banda di Ignazio Salone, accusata di aver messo in ginocchio tra il 2004 e il 2010 il litorale viterbese con una lunga serie di rapine e furti.

Oltre al pentito di camorra ad oggi recluso nel penitenziario viterbese perché accusato di aver organizzato e partecipato al colpo alla gioielleria Bracci dello scorso 14 marzo, in sei sono finiti alla sbarra.

Ieri, di fronte al collegio presieduto dal giudice Gaetano Mautone, la prima udienza a loro carico: l’accusa ha chiesto di poter ascoltare una sessantina di persone, prevalentemente vittime dei colpi della banda, e di acquisire una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali che inchioderebbero i sette imputati.

Ignazio Salone, Antonio Palomba, Gennaro Tucci Vitiello, Sceila Uccheddu, Daniele Luongo, Giovanni Meloni e Giuseppe Corrias, assieme ai loro avvocati, dovranno comparire in aula il prossimo 17 luglio, quando, salvo imprevisti, il processo entrerà nel vivo.

Il presidente Mautone ha infatti disposto per quella data, l’audizione di dieci vittime della banda: nel mirino dei presunti ladri, attività commerciali e negozi prevalentemente del litorale viterbese e della maremma laziale. Da Montalto di Castro a Tarquinia, passando per Valentano, Tuscania, Canino e Grotte di Castro. 





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