ANNO 14 n° 116
Non č di Giulia Farnese
la sepoltura scoperta
in chiesa a Carbognano
Lo ha accertato la task force
di esperti dopo un sopralluogo
19/11/2014 - 00:00

CARBOGNANO - Una doccia gelata ha raffreddato le speranze e l’entusiasmo di quanti speravano che, in un’ex chiesa dell'Immacolata a Carbognano, fosse stata coperta la sepoltura di Giulia Farnese e, forse, anche quella del secondo marito Giovanni Maria Capece detto Bozzuto. La task force arrivata ieri mattina da Roma, composta da archeologi, antropologi e architetti di varie soprintendenze, ha fortemente ridimensionato la portata della scoperta e, soprattutto, ha escluso che le ossa rinvenute sotto un piccolo altare, rimosso durante i lavori di restauro perché celava la parte bassa di un mirabile affresco datato 1570, possano appartenere alla nobildonna e al consorte.

Innanzitutto, gli esperti hanno accertato che gli scheletri nella nicchia non erano solo due, come si era ritenuto in primo momento, ma quatto o, addirittura, cinque. Le conclusioni sono state conseguenti: non si tratta di una tomba, ma di uno spazio utilizzato come ossario. O meglio, quando fu realizzata, probabilmente era una sepoltura, ma nei secoli successivi è stata utilizzata come ossario. Del resto, l’ex chiesa dell’Immacolata, fatta erigere da Giulia Farnese durante il suo lungo soggiorno a Carbognano, a partire dall’unità d’Italia e per una settantina di anni successivi, è stata utilizzata proprio come ossario. Tutti i resti umani ammucchiati sotto il pavimento, che si trovava circa un metro più in basso rispetto all’attuale, sono stati rimossi negli anni Cinquanta.

Comunque, almeno una parte delle ossa rinvenute mercoledì della scorsa settimana, saranno trasportate nel Museo Pigorini di Roma, dove gli specialisti le studieranno, le classificheranno e tenteranno di stabilire il sesso, l’età delle persone cui appartenevano,e l’epoca della morte che dovrebbero risalire al 500 o, al più tardi, al 600.

Deluso anche il sindaco del paese Agostino Gasbarri, che già pregustava l’arrivo di visitatori, soprattutto stranieri, richiamati dalla sepoltura di Giulia Farnese. ''In effetti – spiega – un po’ di delusioni c’è. Tuttavia, questa vicenda ci deve spronare a riprendere le ricerche, iniziando da quelle archivistiche, per individuare una volta per tutte la sepoltura de 'la bella', ammesso che esista ancora''.

Gasbarri si dice pronto, sulla scia del clamore suscitato dalla vicenda, a riunire a Carbagnano studiosi, università e soprintendenze al fine di mettere a punto un programma di ricerche. ''Anche se non dovessimo riuscire a trovare la sepoltura di Giulia – dice -, avremo comunque riacceso l’interesse per un pezzo importante della nostra storia. Intanto – conclude – puntiamo a ultimare il restauro dell’ex chiesa e dei magnifici affreschi che lo adornano. Poi vedremo dove ci porteranno le ricerche…''.





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