ANNO 14 n° 115
Non si rinuncia alla tradizione a tavola
Vincenzo Peparello, Confesercenti: ''Consumi con il freno tirato ma cresce
la percentuale di quanti sono disposti a spendere di pił nelle eccellenze enogastronomiche
20/04/2014 - 05:00

VITERBO - Il perdurare della crisi, le difficoltà occupazionali e il peso delle tasse alimentano nelle famiglie un clima di incertezza, disorientamento e attesa che continua a mantenere congelati e in stallo i consumi, in attesa di provvedimenti su tasse e lavoro che facciano ripartire l’economia. Anche se il clima di fiducia torna a migliorare, lo stesso non accade per i consumi, per i quali non c’è ancora ripresa, neanche in vista delle festività pasquali.

Ancora una festa al risparmio, quindi, quella che stanno per festeggiare gli italiani: la crisi non è ancora terminata e la Pasqua 2014 sarà l’ennesima festa dai toni modesti.

Lo rivela un sondaggio Confesercenti-Swg, secondo cui non si è ancora interrotto il trend delle ‘festività al risparmio: dopo un Natale magro, anche per questa Pasqua gli italiani si orienteranno su scelte oculate ma in linea con un reddito familiare disponibile che lascia sereno solo il 31% degli italiani. Fare shopping nei giorni di festa sembra interessare sempre meno i consumatori.

Ma non è solo la crisi a cambiare le tradizioni degli italiani. Nei menu di Pasqua continua infatti a calare la presenza dell’agnello ma resta comunque forte il richiamo alle tradizioni culinarie locali, che vede il proprio culmine nel giorno di Pasqua e Pasquetta con pietanze legate alla cucina locale, siano esse dolci o salate.

''Per quanto riguarda la provincia di Viterbo e, in generale, le provincie laziali – sostiene Vincenzo Peparello, responsabile area turismo regionale e coordinatore Assoturismo della provincia di Viterbo – segnali positivi arrivano sia dai residenti nel Lazio che dai turisti rispetto al turismo enogastronomico, legato alle eccellenze del territorio che, appunto, risponde positivamente ad una domanda crescente di persone, sicuramente più oculate nei propri acquisti ma attente anche alla qualità e genuinità dei prodotti nel rapporto prezzo qualità''.

Infatti, accanto al calo dei consumi, però, cresce anche la percentuale di quanti sono disposti a spendere di più nelle eccellenze enogastronomiche, come rileva la crescita delle quote di mercato dei nostri vini ma anche quelle legate all'agroalimentare di qualità.

Inoltre, la strategia di puntare sul turismo enogastronomico si sta rilevando vincente recuperando quote di mercato di altri comparti in crisi.

''Un invito ai consumatori – conclude Peparello – di orientare la propria spesa sulle nostre eccellenze agroalimentari per quanto riguarda le carni, i formaggi, i salumi ed i dolci tradizionali del periodo ma anche per gli abbinamenti nei pranzi e cene delle festività con eccellenti produzioni enologiche non trascurando gli oli extra vergine di oliva Dop Canino e Tuscia ma in generale tutte le nostre produzioni Doc, Dop e Igt. Questo anche per una ripresa economica legata alle nostre tradizioni e produzioni agroalimentari di qualità con una ricaduta positiva sull'attuale forza lavorativa ma soprattutto per un ricambio generazionale in termini di occupazione giovanile''.





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