ANNO 14 n° 116
''Non possiamo permetterci 700 milioni,
meglio spostare i low cost a Fiumicino''
25/07/2012 - 04:00

VITERBO – ''In una fase di crisi acuta qual è l’attuale ci sembra improbabile che si possa decidere di investire 700 milioni di euro per costruire l’aeroporto di Viterbo. Anche la Corte di Conti si è espressa contro questa eventualità''. Con questa parole, in un intervista rilasciata al quotidiano RomaToday, il direttore generale per gli aeroporti e il trasporto aereo del ministro delle Infrastrutture Gerardo Maria Pelosi ha stroncato per la seconda volta in poche settimane lo scalo aeroportuale della Tuscia.

Alla domanda su dove potrebbe essere trasferiti i voli low cost e commerciali che attualmente utilizzano Ciampino, che per decisione del governo, del comune di Roma e della magistratura deve tornare ad essere un city airport destinato esclusivamente ai voli di stato, Pelosi ha risposto: ''La delocalizzazione dei low cost da Ciampino era già contenuta nel contratto di programma redatto dall’AdR (Aeroporti di Roma) e dall’Enac (Ente nazionale aviazione civile). Ma mentre quel documento prevedeva lo spostamento del traffico sullo scalo da realizzare a Viterbo, crediamo sia meglio utilizzare le strutture di Fiumicino''.

Ad avviso di Pelosi, in un momento così difficile si rende necessario ''sfruttare al meglio Fiumicino, anche attraverso l’adeguamento delle infrastrutture, senza costruire nessuna nuova cattedrale nel deserto''.

Quello di Pelosi suona come un vero e proprio de profundis per l’aeroporto di Viterbo. Viepiù rafforzato da una notizia finora edita: la contrarietà della Corte dei Conti all’investimento di circa 700 milioni di euro per la realizzazione delle infrastrutture di collegamento con Roma. Il costo della costruzione dello scalo, altri 300milioni circa, invece, avrebbero dovuti essere sborsati dall’AdR in cambio della concessione della gestione dello scalo.






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