ANNO 14 n° 110
''Non pedinava la ex, andava a lavoro''
Accusato di stalking e maltrattamenti, si difende: ''Era lei a tradirmi con un collega''
23/02/2019 - 07:25

VITERBO – (b.b.) ''Non pedinava la sua ex, andava semplicemente a lavoro: il nostro magazzino è di fronte casa della suocera e i principali fornitori da cui compriamo il materiale idraulico per lavorare sono nella zona industriale di Viterbo, esattamente a pochi metri di distanza dall’ufficio della vecchia compagna''.

Arriva dalle parole del datore di lavoro, chiamato a deporre sul banco dei testimoni, la principale difesa di S.M., accusato di stalking e maltrattamenti dalla ex moglie. Secondo i racconti della donna, raccolti in una serie di denunce sporte nei mesi scorsi ai carabinieri, l’uomo accecato dalla gelosia l’avrebbe quotidianamente picchiata, insultata e minacciata di morte.

''Aveva davvero paura – ha raccontato in aula la madre della ragazza, di origine ucraina – temeva per la sua incolumità e per la nostra, tanto da stipulare un’assicurazione sulla vita: se il marito l’avesse davvero ammazzata, avrebbe lasciato qualcosa al figlio. Un piccolo gruzzolo di soldi da cui poter ripartire''.

Una ricostruzione struggente, quella della famiglia della presunta vittima, che però ieri mattina di fronte al giudice Silvia Mattei, è andata a frantumarsi contro le parole dei testimoni della difesa: ''Non ho mai visto S. seguirla o toccarla neppure con un dito. Anzi, dopo la rottura, cercava di evitarla a tutti i costi per non creare problemi o situazioni scomode. Ricordo che una volta abbiamo persino litigato perché gli ho chiesto di andare a prendere degli attrezzi in magazzino e lui si è rifiutato. Non voleva correre il pericolo di incontrare nessuno''.

Alla base della crisi matrimoniale, che avrebbe portato alla separazione e poi alla lunga serie di denunce a firma della donna, la gelosia del compagno: ''Era convinto che uscissi con un mio collega di lavoro - aveva affermato alla precedente udienza la 25enne – e mi picchiava ogni volta che gli dicevo che non era vero''.

Ad inchiodarla, però, e a farne vacillare la credibilità, secondo la tesi della difesa dell'avvocato Luca Casini, una foto: ''Si vede chiaramente che sta baciando un uomo che non è suo marito''.

Da che parte sia la verità spetterà al giudice stabilirlo: intanto S.M. è a processo per stalking e maltrattamenti e rischia una seria condanna penale. Si tornerà in aula a maggio.






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