ANNO 14 n° 116
''Non ho soccorso il pedone perché dovevo andare a pagare l’assicurazione’’
La pirata della strada è una donna di 80 anni che si è giustificata dicendo di essere scappata perché aveva fretta. La vittima, un 70enne, è fuori pericolo
07/12/2019 - 06:47

di Alessia Serangeli

VITERBO – A meno di un mese dall’investimento in viale Raniero Capocci, gli uomini della squadra volante della Questura hanno dato un nome ed un volto al pirata della strada: alla guida della Toyota Yaris c’era una donna di 80 anni.

‘’Dovevo andare urgentemente a pagare l’assicurazione e ho investito il pedone proprio in un momento in cui avevo molta fretta. Per questo sono scappata, siate comprensivi’’.

Sembra incredibile ma è andata proprio così. L’anziana signora, davanti ai poliziotti che le chiedevano spiegazioni, ha tentato di giustificare l’omesso soccorso al pedone che aveva appena investito accampando la scusa dell’improrogabile commissione cui doveva adempiere.

‘’Non è stato facile risalire alla donna’’, hanno spiegato gli investigatori, che hanno dovuto compiere una lunga serie di controlli e verifiche incrociate. ‘’Abbiamo visionato una miriade di filmati provenienti da varie zone della città, rintracciando tutto il percorso effettuato dall’auto’’.

Stando a quanto si è appreso è stata utilizzata una nuova tecnica investigativa, consistente nella rilettura dei tracciati Gps installati ai fini assicurativi nelle autovetture. Un sistema praticamente infallibile che consente di accertare che, a quell’ora e in quel punto specifico di coordinate Gps, può trovarsi solo quel veicolo. E, in questo caso, la Toyota Yaris, risultata intestata all’anziana.

‘’La ricostruzione del percorso dell’utilitaria – hanno fatto sapere dagli uffici di piazzale Romiti - è stato facilitato dal fatto che la vettura viaggiava con i fari spenti; mentre, visto l’orario (erano quasi le 17 e nel capoluogo quel pomeriggio pioveva a dirotto, ndr), tutte le altre auto circolanti li avevano accesi. Probabilmente è stata proprio questa una delle cause dell’investimento: la mancanza di visibilità’’.

Agli investigatori mancava quindi solo l’ultimo tassello del puzzle: la comparazione dell’auto con i frammenti di paraurti ritrovati sul luogo dell’incidente e repertati dalla Scientifica. Risultati, anche questi, perfettamente combacianti.

A quel punto risalire alla signora bionda - che i testimoni indicavano come la conducente del veicolo – è stato un gioco da ragazzi.

Adesso l’anziana - che raggiunta dalla polizia giudiziaria ha ammesso le sue responsabilità solo dopo qualche tentennamento - è stata denunciata all’autorità giudiziaria per fuga ed omissione di soccorso a seguito di incidente stradale. Non solo: non essendo l’auto assicurata, è stata elevata una contravvenzione amministrativa. Solo dopo l’investimento ha infatti stipulato la polizza e pagato il premio assicurativo.

Il 70enne viterbese investito, intanto, è fuori pericolo di vita e presto sarà dimesso dall’ospedale Belcolle, dove era stato ricoverato il 15 novembre scorso in stato di incoscienza e con una grave lesione alla testa.





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