ANNO 14 n° 116
''Non ho mai sentito le urla dei bambini''
Asilo lager di Monterosi, in aula la testimonianza di una maestra
05/07/2017 - 20:25

VITERBO -  ''Non ho mai sentito le urla dei bambini''. Asilo lager di Monterosi, siamo alle ultime battute del processo. Oggi pomeriggio è salita sul banco dei testimoni una delle maestre della scuola dell’infanzia. Slitta ancora l’esame dell’imputata, la ex preside Annamaria Pieragostini.

La vicenda ha avuto inizio nel dicembre del 2013, quando, dopo le segnalazioni di alcuni genitori, sono scattate le indagini nei confronti della maestra Caterina Dezi, su cui c'erano sospetti di maltrattamenti verso i piccoli alunni della scuola materna. Ottenuto il nulla osta del magistrato, i carabinieri avevano installato delle telecamere all'interno dell’asilo, attraverso le quali sono state documentate le percosse e le vessazioni inflitte ai bambini, che avevano solo 3 anni. La mattina del 6 marzo 2014, dopo l'ennesimo episodio, l’intervento dei militari che colgono in flagranza l'insegnante. Due anni di reclusione con la condizionale la pena inflitta alla donna, che ha scelto la strada del patteggiamento.

La dirigente, Annamaria Pieragostini, secondo l’accusa, non poteva non sapere quello che stava accadendo nell’asilo. Caterina Dezi, trasferita da una scuola di Nepi a Viterbo, era stata monitorata da un tutor per tutto l’anno scolastico 2012-2013 perché numerosi genitori si erano lamentati dei suoi modi fuori dal lecito. Il reato contestato per la 50enne è il concorso di colpa, non per aver maltrattato i piccoli alunni, ma per non aver fatto nulla per impedire le violenze messe in atto dalla maestra.

Oggi in aula, davanti al giudice Silvia Mattei, la testimonianza di R.F, maestra ed ex collega della Dezi. Presenti tra i banchi, come ad ogni udienza, i genitori dei bambini.

''Lavoro nella scuola dal 2001 – racconta la test al giudice -, in quel periodo avevo la sezione dei bambini di 5 anni, la Dezi quelli di 3. Facevamo lo stesso turno, ma non abbiamo mai svolto attività scolastiche insieme tranne durante le prove per la festa di Natale, quando ci riunivamo in un’unica classe''.

''In nostra presenza – ricorda - non ha mai avuto comportamenti scorretti con i bimbi, né ho mai sentito urla o insulti provenienti dai bagni (vicini alla sua classe ndr). Stessa cosa durante l’ora di mensa: prendeva in braccio i bambini normalmente e li imboccava. Non avevamo motivo di informare la preside''.

''Una sera con una collega – prosegue - abbiamo parlato con una mamma della sezione della Dezi. La rappresentante di classe ci ha riferito che alcuni genitori si lamentavano per i comportamenti dell’insegnante e per quei segni che i bambini avevano sul corpo quando tornavano a casa. La maestra Caterina, in seguito, ci parlò lei stessa di queste accuse, sostenendo che fossero completamente infondate. Durante le ore di compresenza, comunque, abbiamo cominciato a tenerla d'occhio''.

Riguardo al comportamento tenuto dalla ex preside:

''Mi è capitato diverse volte di vedere a scuola la dirigente Pieragostini - dice -, sia all’orario di entrata sia durante il resto della mattinata. Da metà ottobre fino a Natale, però, è venuta molto più spesso rispetto al solito. Supponevo, sapendo che c’erano state queste lamentele, che venisse per controllare la situazione. Non le ho mai chiesto i motivi della sua presenza, chiedeva soltanto se andava tutto bene ma non parlava mai, direttamente, della Dezi''.

Si torna in aula il 14 febbraio 2018 quando sarà ascoltata la ex preside imputata. La discussione e la sentenza finale il 21 dello stesso mese.

Facebook Twitter Rss