ANNO 14 n° 89
Nessuna prova a carico dei 5 poliziotti, il pm chiede l’assoluzione
Secondo la procura avrebbero
favorito un gruppo di buttafuori
11/05/2017 - 02:01

VITERBO – ''Nessun favoritismo, nessuna volontà esplicita di eludere la legge e incidere sul meccanismo che regola la vigilanza e il porto d’armi. Ma solo maldestre consulenze e condotte cialtronesche’’. È lo stesso sostituto procuratore Massimiliano Siddi, durante la discussione, a rivalutare la posizione dei cinque poliziotti della questura di Viterbo finiti a processo per aver permesso che un gruppo di buttafuori, in totale assenza di autorizzazioni, svolgesse servizi di vigilanza durante manifestazioni ed eventi in città. Come ai mercatini di Natale del 2009.

Ma non solo. Secondo l’ipotesi della procura, che nel 2013 fece rinviare a giudiziario i poliziotti e gli stessi buttafuori, i dipendenti statali avrebbero anche consigliato uno degli stewart affinché, nonostante i precedenti guai con la giustizia, non gli venisse tolto il porto d’armi.

''Eppure di tutto ciò mancano le prove – ha sottolineato il pm – questo processo che si sarebbe dovuto basare interamente sulle intercettazioni, ad oggi, data la loro inutilizzabilità, manca degli indizi principali. Ecco perché sono costretto a chiedere l’assoluzione per tutti gli imputati.’’. Un’assoluzione piena per i cinque poliziotti, rimasti soli alla sbarra dopo che la prescrizione ha tagliato fuori dal processo gli stewart, sui quali pendeva l’accusa di esercizio abusivo della professione.

Identica, per tutti gli avvocati, la linea difensiva: unanimi nelle richieste di assoluzione.

Per loro non esisterebbe alcuna prova di colpevolezza. Né tantomeno il riscontro pratico di quanto loro contestato.

''Le accuse di favoreggiamento e abuso d’ufficio nascono dalla segnalazione di una persona che durante i mercatini di Natale del 2009 avrebbe visto aggirarsi di notte tre uomini tra gli stand. Li avrebbe visti compiere servizi di vigilanza, nonostante non ne avessero i requisiti. Infatti. Perché vigilantes non erano: non indossavano la divisa. Non avevano torce o radioline. Esattamente come scritto nell’informativa firmata da uno dei poliziotti che quella sera, dopo la segnalazione, andò a controllare. Dove starebbe allora il favoreggiamento? Facile, non c’è.’’ Ha concluso uno dei difensori.

Della sentenza non verrà data lettura prima della fine del mese, ma facili dovrebbero essere le previsioni, dopo che lo stesso pm ha chiesto l’assoluzione. ''Sono stati anni e udienze difficili per tutti, specialmente per gli imputati, dipendenti pubblici finiti alla sbarra – ha concluso - Ma ho visto nei loro occhi la voglia di riscatto. Una dignità e un’umiltà tali che non si vedono tutti i giorni’’.






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