ANNO 14 n° 115
Nessuna droga in corpo, Viale è schizofrenico
Omicidio Casasole, anche la
seconda perizia lo conferma
24/11/2018 - 07:12

BOLSENA – Non avrebbe avuto in circolo, nel corpo, alcun tipo di droga al momento dell’omicidio di Giuseppina Casasole, la donna originaria di Bolsena uccisa e gettata in un burrone lo scorso anno a Limone, in provincia di Cuneo.

Samuele Viale, l’operaio 20enne che ne ha confessato l’assassinio, è totalmente incapace di intendere e di volere. A ribadirlo anche la seconda perizia che il tribunale di Cuneo ha disposto sul giovane su richiesta della parti civili, i famigliari della donna. Per il perito, il 20enne sarebbe affetto da disturbi psicotici, nello specifico da schizofrenia, che gli impedirebbero di capire le conseguenze delle proprie azioni. Dalle più elementari a quelle più tragiche.

Nei giorni scorsi, davanti al gup Emanuela Dufour i risultati degli esami della perizia psichiatrica, che porteranno con ogni probabilità a chiudere il processo a carico del giovane con estrema rapidità. L’incapacità di intendere e di volere si tradurrebbe in una non imputabilità dell’operaio e, quindi, in nessuna misura carceraria in caso di condanna.

La procura di Cuneo, intanto, avrebbe già formulato la richiesta di procedere con rito abbreviato, che permetterebbe a Viale di godere dello sconto di un terzo della pena finale: se ne riparlerà a metà febbraio, quando le parti torneranno in aula e, con ogni probabilità, il pubblico ministero formulerà le proprie conclusioni. A seguire quelle delle parti civile e poi della difesa, fino ad arrivare alla sentenza.

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